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Tra Alcaraz e il dominio assoluto del tennis mondiale nei prossimi 10 anni c’è solo l’imponderabile

Carlos Alcaraz ha vinto 4 tornei nel 2022 e dopo il trionfo a Madrid a 19 anni è già pronto a diventare il numero 1 ATP. Il futuro è suo, può dominatore il tennis per un decennio.
A cura di Alessio Morra
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Carlos Alcaraz è un fenomeno. Lo dicevano, quelli che lo conoscevano bene, già qualche anno fa, ma la crescita dello spagnolo è stata mostruosa. Un anno fa di questi tempi era il numero 120 del mondo, ora è numero 6 ATP, best ranking che verrà velocemente migliorato. Nella Race è già il numero 2. A 19 anni Carlos ha già la chance di vincere il Roland Garros e può sognare davvero la prima posizione mondiale. A Madrid a battuto Nadal, Djokovic e Zverev. Il futuro è tutto suo. Proprio il tedesco che lunedì prossimo potrebbe diventare il numero uno lo ha incoronato dopo la finale.Ma soprattutto oggi ci si chiede, chi potrà fermarlo? I vecchi leoni sono ancora in pista, ma in Spagna non hanno retto il suo passo, quelli nati negli anni Duemila sono lontanissimi da lui. Il tennis sembra avere un nuovo dominatore.

Alcaraz è spagnolo, e quando da giovane ha fatto parlare di sé, è stato bollato come nuovo Nadal, che per molti significa ‘solo' re del rosso. Ma Carlos pure sul cemento è già un top player, ha un gioco vario, corre tanto, si muove bene, ha colpi da fondo solidi e potenti, ma soprattutto sorprende per il servizio, il serve and volley e una grande intelligenza. Vede il gioco prima degli avversari, e per il momento non ce n'è per nessuno.

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Ha vinto il 500 di Rio, poi ha trionfato a Miami e dopo aver iniziato la stagione sulla terra con una sconfitta sorprendente a Montecarlo ha fatto la doppietta in casa vincendo prima a Barcellona e poi a Madrid. 28 vinte e 3 perse, per la gioia anche dei genitori in prima fila a Madrid e del coach Juan Carlos Ferrero, ex numero 1 del mondo che lassù vuole portare pure Alcaraz.

Quando si tratta di giovani talenti è giusto andarci con i piedi di piombo, ma in questo caso è diverso. Nadal è ancora il numero 1 della ATP Race, ma ha un margine minimo su Alcaraz, che si è messo già alle spalle Tsitsipas, Zverev e Medvedev. Djokovic è lontanissimo, ha giocato pochi tornei e ancora non ne ha vinto uno (ma avrà tempo per recuperare). Dovesse vincere il Roland Garros, il grande obiettivo stagionale, si metterebbe sicuramente davanti a tutti a metà stagione e potrebbe iniziare concretamente a immaginarsi numero uno a fine stagione.

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Si corre troppo, vero, ma in questo momento il tennis ha un nuovo padrone, che forse diventerà un dominatore che ‘rischia' di prendersi lo scettro proprio sul finale della carriera dei tre miti della racchetta che per quasi vent'anni hanno monopolizzato questo sport. Federer a 40 anni non gioca quasi più, tornerà in autunno forse per il passo d'addio. Nadal e Djokovic sono ancora al vertice, ma entrambi devono fare i conti con il fisico e con l'età. Così Alcaraz è pronto a prendersi lo scettro, anche se i rivali non mancano.

Perché certo non si possono cancellare Medvedev, Tsitsipas e Zverev, che da anni giocano ad alti livelli e hanno già vinto tanto: tra Slam (Medvedev), ATP Finals e tornei 1000 (Medvedev, Tsitsipas e Zverev). Tutti e tre sono ancora giovani e saranno competitivi, ma se si allarga il raggio si vede come la fascia che comprende i coetanei di Alcaraz vede un divario enorme.

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Carlos è del 2003, nella top ten c'è il 2000 Auger-Aliassime, giocatore di qualità ma estremamente incostante (parola ignota allo spagnolo), poco fuori c'è Jannik Sinner, classe 2001, che è da un annetto abbondante tra i primi 15 ma pare due spanne dietro Alcaraz, e molto indietro sono anche i talentuosi Musetti (fuori dalla top 50) e il danese Rune, fresco vincitore del torneo di Monaco. Oltre a Korda, Brooksby e Baez, giovani che faranno carriera ma che per ora sono molto indietro rispetto allo spagnolo, pronto a diventare il numero uno assoluto.

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