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Pietrangeli mette le cose in chiaro su Sinner: “Per superarmi non gli basteranno due vite”

La leggenda del tennis italiano Nicola Pietrangeli ‘punge’ Jannik Sinner dopo la vittoria contro Alcaraz a Pechino e lo storico quarto posto ottenuto nella classifica ATP: “I numeri e i risultati sono nei libri, nero su bianco. Facciamo le cose, poi ne parliamo”
A cura di Michele Mazzeo
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La storica impresa di Jannik Sinner salito al quarto posto della classifica ATP dopo aver battuto Carlos Alcaraz nella semifinale del torneo di Pechino è stata celebrata da tutti i grandi tennisti italiani del passato, compreso Adriano Panatta, primo e fino a ieri unico azzurro a salire così in alto nel ranking mondiale, . I complimenti per l'altoatesino sono fioccati da ogni dove, ma c'è anche qualcuno che non è così certo che possa diventare il più grande tennista italiano di tutti i tempi.

Già, perché l'altra leggenda del tennis del Bel Paese, Nicola Pietrangeli, pur rendendo merito al 22enne di Sesto Pusteria per quanto fatto finora, si è mostrato dubbioso riguardo al fatto che quest'ultimo possa superare i suoi risultati. "Sinner ha fatto qualcosa di eccezionale e ha solo 22 anni: quindi ha tutta la vita davanti. Ma per fare quello che ho fatto io forse ce ne vogliono due, di vite" ha difatti detto il 90enne in un'intervista rilasciata a La Repubblica.

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Evidente che il riferimento è ai risultati che ha ottenuto lui giocando prima dell'era Open, cioè quando ancora non esisteva l'aggiornamento automatico settimanale della classifica ATP: "Non si può parlare di record perché io arrivai al numero 3 del mondo, quando ancora non esisteva il computer dell'ATP ma le classifiche già le stilavano" ha difatti spiegato ai microfoni dell'Adnkronos il classe '33 rivendicando il fatto che sia nel 1959 che nel 1960 chiuse al terzo posto nel ranking mondiale allora stilato a fine anno dal giornalista britannico Lance Tingay del The Daily Telegraph.

Il discorso di Pietrangeli non verte però solo sulla posizione in classifica ma anche sui risultati di prestigio ottenuti nella sua eccezionale carriera, risultati che ancora Sinner non ha ottenuto: "I numeri e i risultati sono nei libri, nero su bianco. Facciamo le cose, poi ne parliamo" ha difatti aggiunto il leggendario tennista capace di vincere due volte il Roland Garros nel 1959 e nel 1969 e mettere in bacheca ben 48 tornei in singolare e 11 in doppio (tra cui lo Slam di Parigi).

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Ed è lì nei tornei del Grande Slam che secondo Nicola Pietrangeli l'altoatesino deve fare quell'ulteriore passo in avanti che gli consentirebbe di venire associato ai più grandi tennisti italiani di tutti i tempi: "Può salire ancora ma il salto di qualità lo farà vincendo un Grande Slam. Secondo me comincerà a vincere, come gli altri, quando Djokovic smetterà perché è un campione con la C maiuscola. Gli altri sono tutti bravissimi giocatori e Jannik è uno di loro" ha difatti detto a Sky dopo la vittoria di Sinner contro Alcaraz a Pechino.

Ma per Pietrangeli non basterà una vittoria in uno Slam per eguagliarlo, fondamentale sarà la continuità di risultati nei tornei più prestigiosi del circuito: "Io vorrei tanto che venissero anche ricordate tutte le finali Slam che ho disputato. Bisogna arrivarci…" ha infatti aggiunto a La Repubblica il fresco novantenne ribadendo ancora una volta quanto fatto nella propria carriera e che "al di là dei punti, delle classifiche e del maledetto computer, il cammino che deve fare Jannik Sinner è ancora lungo".

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