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Naomi Osaka è rinata: “Haiti, Afghanistan e io colpisco una pallina, sono stata un’ingrata”

Naomi Osaka dopo aver battuto nel secondo turno del Masters Cincinnati in rimonta Coco Gauff, ha affermato di essersi sentita un’ingrata per non aver apprezzato appieno quanto le stesse accadendo e il fatto di essere una delle atlete più forti e popolari del mondo. A farle aprire gli occhi dopo il periodo in cui ha ammesso di avere temuto per la sua salute mentale, la tragedia del terremoto di Haiti e la situazione in Afghanistan.
A cura di Marco Beltrami
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Naomi Osaka sembra essersi messa alle spalle il periodo più difficile della sua vita e della sua carriera. La tennista giapponese che ha battuto nel secondo turno del Masters Cincinnati in rimonta Coco Gauff, ha affermato di essersi sentita un'ingrata per non aver apprezzato appieno quanto le stesse accadendo e il fatto di essere una delle atlete più forti e popolari del mondo. A farle aprire gli occhi la tragedia del terremoto di Haiti e la situazione in Afghanistan.

Per tutelare la sua salute mentale, Naomi Osaka aveva deciso prima di rinunciare alle conferenze stampa, e poi anche a giocare per un po'. La tennista giapponese si era dimostrata provata dall'eccessiva pressione legata ai risultati, e da quelle interviste che molte volte per lei avevano il peso di un interrogatorio. Sofferenza, lacrime e poca voglia di giocare per la 23enne numero due al mondo, che subito dopo il confronto con la Gauff ha dimostrato di aver metabolizzato tutto: "Ho avuto un anno strano, molti di voi sanno cosa ho passato. Mi sento come se avessi cambiato il mio modo di pensare, anche quando perdo mi sento come se avessi vinto, visto quello che succede nel mondo. Leggo le notizie e realizzo che anche solo svegliarsi la mattina è un successo".

In conferenza stampa poi la Osaka è tornata sulle sue difficoltà: "Ero spaventata, vedevo i titoli sui giocatori che perdevano e che il giorno dopo erano visti come protagonisti di un crollo e non grandiosi". Poi però il cambiamento: "La scelta di giocare, di incontrare i tifosi che mi vedono giocare è già un risultato. Non so quando ho iniziato a non apprezzare questo, ma mi sono sentita un'ingrata". E la campionessa nipponica ha rivelato di essersi sentita profondamente colpita da quello che sta accadendo nel mondo: "Vedendo quello che accade, come ad Haiti (ha deciso di donare il suo compenso del Masters alla popolazione sconvolta dal terremoto, ndr) o in Afghanistan, è pazzesco. Io invece devo semplicemente colpire una pallina da tennis negli Stati Uniti, e avere persone che mi guardano giocare. Vorrei essere me stesso in questa situazione piuttosto che chiunque altro al mondo".

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