La mamma di Rune: “Tennisti vittime dei metodi punitivi dell’ATP. Se non giochi ti derubano soldi”

Il grave infortunio di Holger Rune ha scioccato il mondo del tennis. Il giocatore danese sarà costretto a saltare almeno sei mesi per la lesione al tendine d’Achille rimediata mentre era in campo a Stoccolma. Una situazione che ha riacceso il dibattito sui ritmi del tennis attuale, alimentando le proteste dei protagonisti. La mamma e manager di Holger, Aneke Rune, non le ha mandate a dire: dito puntato contro il numero eccessivo di tornei obbligatori e le conseguenze economiche che comporta il non disputarli. Fortunatamente il figlio ha saputo gestirsi.
La mamma di Rune infuriata dopo il grave infortunio di Holger, se la prende con l'ATP
L’entourage di Rune non è solo estremamente triste per quanto accaduto al numero 10 del mondo, ma anche molto arrabbiato. In un’intervista concessa al quotidiano danese B.T., mamma Aneke si è scagliata contro l’ATP. Il punto della questione è che i tennisti non hanno reali possibilità di rinunciare ai tornei obbligatori: questo infatti avrebbe conseguenze molto pesanti dal punto di vista economico.

Cosa comporta non giocare i Masters 1000, quanti soldi perdono i tennisti
Basta giocare meno tornei, dunque, per evitare un maggiore rischio di infortunarsi? Non proprio, visto che la signora Rune ha spiegato: "Verremmo puniti economicamente in modo sproporzionato. C’è un bonus annuale per i giocatori, che consiste in una divisione 50/50 dei profitti. Ma secondo le regole dell’ATP, se si salta anche solo uno dei tornei Masters 1000 obbligatori, la propria quota annuale viene ridotta del 25%". Un taglio importante, e non finisce qui: "Si viene anche esclusi dal torneo Masters 1000 successivo. Quindi, in pratica, un forfait obbligato diventa automaticamente due. E così si finisce ancora più vicini a perdere l’intera quota annuale, che viene revocata se non si giocano almeno quattro dei dieci Masters obbligatori”.

L'attacco della mamma di Rune, i tennisti derubati in caso di forfait ai Masters
Facile, dunque, dedurre che i tennisti puntino a giocare il maggior numero di tornei, perché la possibilità di dire no è solo virtuale, alla luce del danno economico: "Non ha senso. Si mette un’enorme pressione sui giocatori, una pressione che nel peggiore dei casi può spingerli a usare metodi poco salutari per riuscire a reggere il calendario ATP. Sono metodi punitivi, antiquati, e non dovrebbero esistere nel 2025”.
Dritta al punto di Aneke che vorrebbe che i giocatori non fossero "derubati" dei propri guadagni: "Ci sono penalità irragionevoli per una cancellazione, dovresti invece concentrarti sul miglioramento della qualità del gioco avendo giocatori freschi e riposati in campo. Se vuoi fare delle riduzioni finanziarie, fallo in percentuale in relazione alla quantità di partite giocate e alle cancellazioni segnalate. Invece di derubarli di tutto".
E ora il povero Rune sarà costretto a un lungo stop. Un periodo che, come sottolineato anche da Paolo Bertolucci ai nostri microfoni, gli impedirà per molto tempo di giocare e di guadagnare. Fortunatamente, nelle sue stagioni professionistiche, ha seminato bene — altrimenti sarebbero stati guai seri: "Holger è solo l’ultimo di una lunga serie di giocatori infortunati. E un infortunio del genere arriva spesso per stanchezza. È inaccettabile che non si tuteli maggiormente il benessere dei giocatori, ma anzi li si spinga sempre oltre i propri limiti. Holger dovrà affrontare un lungo periodo senza entrate. Per fortuna ha gestito bene la sua carriera e le sue finanze, ha risparmiato e non si troverà in difficoltà. Ma non tutti i giocatori sono nella top 10 e molti non hanno risparmi simili: per loro, queste riduzioni dei bonus pesano tantissimo. Credo che l’ATP possa intervenire subito per correggere questa situazione".