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Djokovic traumatizzato e smarrito, racconta il calvario dopo l’Australia: “C’è voluto tempo”

Novak Djokovic è tornato a parlare di quello che è stato un vero e proprio incubo. Il suo calvario è iniziato dopo l’esclusione dagli Australian Open.
A cura di Marco Beltrami
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Novak Djokovic è pronto per la stagione 2023. Dopo aver chiuso il 2022 alla grande con la vittoria alle ATP Finals, il serbo che occupa l'attuale quinto posto del ranking ATP, sta già pensando al primo grande appuntamento all'orizzonte, ovvero gli Australian Open. Ritornerà a giocare il torneo che ha vinto nove volte grazie al via libera ricevuto da organizzatori e governo aussie, lì dove poco meno di un anno fa ha vissuto un incubo e il momento più difficile della sua carriera.

Impossibile dimenticare il caos generato dal suo status di atleta non vaccinato contro il Covid, con l'espulsione dall'Australia dopo il fermo, il ritiro del pass e addirittura il rischio del carcere. Il 2022 iniziò malissimo per il campionissimo, che nel prosieguo della stagione, ha vissuto alti e bassi, restando fuori anche dagli US Open ma trionfando a Wimbledon e raggiungendo quota 91 titoli a livello ATP.

Djokovic dopo l'espulsione dall'Australia
Djokovic dopo l'espulsione dall'Australia

Non è stato facile per lui rialzarsi dopo essere finito nell'occhio del ciclone per le vicende australiane. Le conseguenze di quanto accaduto sono state un trauma che ha influito a livello mentale e fisico, mettendo al tappeto Nole da tutti i punti di vista. Lo ha svelato lo stesso Djokovic in occasione di un evento a Marbella, in questa che è la fase di approccio alla prossima stagione, in cui avrà la grande chance di allungare in termini di vittorie soprattutto nei tornei dello Slam per raggiungere e magari superare Rafa Nadal (che lo precede in classifica, 22 titoli contro i 21 di Novak).

Ripensare all'esperienza di inizio anno in Australia è difficile per Djokovic, che non ha nascosto la crisi vissuta: "Non avevo mai provato niente del genere. Mi ci sono voluti un paio di mesi per ritrovarmi in campo, sia fisicamente che mentalmente ed emotivamente". Ci è voluto dunque tempo per mettersi tutto alle spalle, e tornare a pensare solo a come colpire nel migliore dei modi la pallina.

Nelle ultime uscite in particolare ha destato molta curiosità il "tremolio" alla mano di Djokovic, in occasione di alcuni cambi campo. Conseguenze di un'annata stressante e stancante? Djokovic ha minimizzato e in Spagna ha confermato di stare bene fisicamente ora, completamente ritrovato: "Il mio miglior livello è arrivato nella parte finale dell'anno. Spero di prolungare questo momento di gioco. Non sono così stanco, questa è la verità. Confido di iniziare il 2023 come ho finito il 2022".

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