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Benoit Paire non smette mai di stupire, commenterà il Roland Garros: non avrà peli sulla lingua

France Télévisions ha voluto il tennista di Avignone nella sua squadra per avere una “voce di dentro” ma non convenzionale. “Non ho dubbi che la gente si divertirà”.
A cura di Maurizio De Santis
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Il Roland Garros ha trovato la sua pallina anti-stress. Lo Slam francese avrà un opinionista d'eccezione, uno di quelli che promette franchezza e scintille essendo se stesso. Chi è? Benoit Paire, il 36enne tennista transalpino che nonostante una serie di acciacchi fisici gli abbiano tolto smalto, un polso malmesso e un 576° posto nel Ranking Atp non ha alcuna intenzione di ritirarsi. France Télévisions ha voluto il tennista di Avignone nella sua squadra per avere una "voce di dentro" ma non convenzionale.

Dal 25 maggio all'8 giugno il suo raggio di (inter)azione sarà sulla piattaforma digitale dell'emittente pubblica che gli ha affidato il compito di dialogare sui social, parlare alla pancia degli utenti attraverso la Fan Zone, possibilmente evitando le stesse raffiche di insulti e follie che spesso hanno scandito le sue partite.

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Paire, entusiasta dell'incarico, ha dato una nuova svolta professionale alla carriera: resta nel mondo delle racchette ma salta la rete e va dall'altra parte della barricata. Lo guarderà attraverso una prospettiva particolare perché – come ammesso nell'intervista a Le Parisien – "non volevo limitarmi a commentare una partita". E non dovrà farlo, né sentirsi ingabbiato a patto che faccia attenzione e non esageri usando un linguaggio consono. Due anni fa, da giocatore, sbottò perché a suo dire le palline utilizzare per quell'edizione del Roland Garros erano "come quelle dei cani" e cambiavano stranamente forma.

Per la prima volta da quando entrò nel tabellone delle qualificazioni nel 2008, dopo ben 17 presenze di fila, Paire non parteciperà allo Slam di casa. "È un torneo che mi piace, conosco tutti i giocatori e mi permette di rimanere un po' nel circuito, di guardare le partite, di rivedere i miei amici. Mi fa anche pensare ad altro e mi impedisce di pensare troppo…".

Quest'anno il tennista transalpino ha disputato qualche torneo Challenger, l’ultimo dei quali a Manama, in Bahrain, a metà febbraio scorso, ma senza gloria. "Il mio progetto più importante in questo momento è andare dal fisioterapista…", ammette con autoironia parlano delle sue condizioni fisiche precarie. Si arrangerà al servizio con le parole: "Prometto che avrò un linguaggio pulito. Ho ricevuto molte critiche nel corso della mia carriera e non voglio che i giocatori abbiano un brutto ricordo di me". Farà il bravo ma non avrà peli sulla lingua. "Non ho dubbi che la gente si divertirà. Mi conoscono, sono sempre stato onesto, ho sempre detto quello che pensavo a prescindere dall'argomento".

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