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Vettel tormentato, pensa addirittura al ritiro: “Non sono un santo e mi faccio tante domande”

Sebastian Vettel si interroga e si chiede se è giusto che lui sia ancora nel circus a correre in Formula 1, alla tv inglese ha spiegato perché ha dei dubbi.
A cura di Alessio Morra
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Sebastian Vettel sta vivendo in modo differente gli ultimi anni della sua carriera. La voglia di vincere e di correre è rimasta immutata, ma le priorità del tedesco sono cambiate. L'ex pilota della Ferrari è un uomo intelligente, sensibile che è ben conscio di quello che accade nel mondo. Dopo il lockdown del 2020 non è mai stato banale e ha spesso cercato di lasciare un messaggio positivo, lo ha fatto in Ungheria quando si mostrò con il casco arcobaleno, ma anche recentemente quando ha messo sul suo casco i colori della bandiera dell'Ucraina. Ma spesso il quattro volte campione del mondo ha parlato anche di ambiente, lo ha fatto anche in occasione del Gp di Miami – dove ha indossato una maglietta con su scritto ‘Nel 2060 Miami sarà sott'acqua'. Il pilota dell'Aston Martin durante una trasmissione televisiva inglese ha toccato tanti argomenti e ha parlato anche di ritiro.

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Vettel è stato ospite del programma tv della BBC ‘Question Time' della giornalista Fiona Bruce, in cui si è parlato di diversi temi come la crisi energetica, le conseguenze che ha prodotto la Brexit e la guerra tra Russia e Ucraina. Seb, che in treno ha raggiunto gli studi televisivi, rispondendo a una domanda sull'emergenza climatica con grande onestà ha detto: "Guidare un'auto è la mia passione e ogni volta che entro in macchina, lo adoro. Correre in Formula 1 a livello di emergenza climatica fa di me un ipocrita? Sì, infatti tutte le volte che scendo dalla vettura mi mi faccio delle domande. Nel mio piccolo cerco di contenere l’impatto ambientale, il circus che gira il mondo con tanti materiale ha un’impronta ecologica e di inquinamento decisamente pesante. Se posso raggiungere una sede di gara in macchina e non in aereo lo faccio". 

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Poi Seb ha parlato della Brexit: "Da fuori è difficile da giudicare. Ora è realtà e va da sé che ora il Regno Unito ‘paghi’ le conseguenze di questa scelta", e della guerra tra Russia e Ucraina: "Non dobbiamo dimenticare che il popolo ucraino sta soffrendo e lo farà a lungo. In Germania c’è stato un acceso dibattito se sostenere l’Ucraina attraverso la fornitura di armi o no, e alla fine è stato stabilito di fornire armi all’Ucraina. Ciò che è certo in questa situazione è che ci sono persone che stanno soffrendo e che è giusto aiutarle in tutti i modi possibili".

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