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Verstappen tradito da un’altra mossa su Hamilton, non ha solo inchiodato: “È un dannato pazzo”

Max Verstappen è stato punito dopo la collisione con Hamilton a Jeddah, e la ricostruzione del tamponamento mostra un’ulteriore irregolarità commessa dal pilota Red Bull.
A cura di Marco Beltrami
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La stagione 2020/2021 della Formula 1 si deciderà nell'ultima gara della stagione ad Abu Dhabi e a pensarci bene forse è giusto così. Lewis Hamilton e Max Verstappen appaiati in classifica si giocheranno il titolo negli Emirati Arabi Uniti dopo un duello diventato sempre più caldo tracciato dopo tracciato, con il campione del mondo in carica della Mercedes che ha rimontato lo svantaggio inizialmente accumulato dall'olandese della Red Bull. E il GP dell'Arabia Saudita, in cui è successo veramente di tutto, è la sintesi perfetta di una rivalità totale in cui non sono mancati i "colpi proibiti" che hanno costretto i commissari a prendere provvedimenti che hanno fatto anche discutere. Ultimo quelle relativo al tamponamento tra Lewis Hamilton e Max Verstappen.

La gara di Jeddah a dir poco rocambolesca ha raggiunto il suo climax al 37° giro, quando c'è stata una collisione tra il pilota della Mercedes e quello della Red Bull, con quest'ultimo che poi è stato sanzionato nel post-gara. 10 secondi di penalità, fortunatamente per lui ininfluenti ai fini della classifica finale e di conseguenza di quella generale che lo vede ora appaiato al britannico, e due punti decurtati dalla Super Licenza. Ma qual è stata nello specifico la colpa di Max? E perché i Commissari hanno deciso di sanzionarlo per quella frenata considerandola irregolare? La ricostruzione dell'episodio ha infatti mostrato che il pilota oranje oltre ad inchiodare ha effettuato anche un'altra mossa che ha fatto dubitare sulla sua condotta.

Nelle motivazioni della FIA, giunte dopo l'analisi dell'episodio e l'audizione dei diretti interessati, è stata ricostruita la dinamica dell'incidente anche attraverso i dati della telemetria e l'analisi delle tempistiche delle comunicazioni dai team. Verstappen (vettura 33) ha ricevuto dal suo box all'altezza della curva 21 "l'istruzione di restituire una posizione alla vettura 44 (quella di Hamilton, ndr) e gli è stato detto dal team di farlo ‘strategicamente'". Max ha iniziato a rallentare in modo "significativo" alla curva 26, quando era "ovvio che nessuno dei due conducenti voleva prendere il comando prima della linea di rilevamento DRS 3″.

Le immagini della telecamera a bordo della Red Bull di Max mostrano come oltre a rallentare, devia leggermente al centro della pista, con una manovra non consona a chi dovrebbe cedere esclusivamente la posizione al pilota che lo segue. Tutta la situazione ha sorpreso Hamilton e infatti nel comunicato della FIA si legge: "Il conducente della vettura 33 ha dichiarato che si chiedeva perché la vettura 44 non avesse sorpassato e il conducente della vettura 44 ha affermato che, non essendo stato a conoscenza in quella fase che la vettura 33 stava cedendo la posizione, non era a conoscenza del motivo per cui la vettura 33 stava rallentando".

Dunque punita la condotta irregolare di Verstappen, mentre i commissari hanno compreso il perché Hamilton abbia inizialmente deciso di aspettare per superare: "Nel decidere di penalizzare il pilota della Car 33, il punto chiave per i Commissari Sportivi è stato che il pilota della Car 33 ha poi frenato bruscamente (69 bar) e significativamente, determinando una decelerazione di 2,4 g. Pur accettando che il conducente dell'auto 44 avrebbe potuto sorpassare l'auto 33 quando quell'auto ha rallentato per la prima volta, capiamo perché lui (e il conducente dell'auto 33) non ha voluto essere il primo ad attraversare il DRS. Tuttavia, la brusca frenata del pilota della vettura 33 è stata giudicata dai Commissari Sportivi essere irregolare e quindi la causa predominante della collisione".

E Hamilton che nell'immediato ha definito il rivale come un "dannato pazzo", ha confermato la sua versione dell'incidente anche davanti alle telecamere nel post-gara in maniera perentoria: "Tutti sappiamo come correre, c'è solo uno di noi che non rinuncia alla sua posizione. È stato molto confuso. All'improvviso ha iniziato a frenare poi si è mosso e io pensavo ‘Ma sta giocando una sorta di tattica folle?' All'improvviso mi sono arrivati i messaggi dal box ma lui ha frenato così forte che sono quasi salito sulla sua macchina. Per lui non importava se entrambi non finivamo la gara perché era in vantaggio di 8 punti all'inizio (se entrambi fossero usciti, a giovarne sarebbe stato ovviamente Max ai fini del Mondiale, ndr). Avevo bisogno di mantenere la calma. Ho affrontato tanti piloti negli anni e tanti personaggi diversi, e ci sono tante cose oltre i limiti e alcune a cui le regole non si applicano". E ora appuntamento ad Abu Dhabi per un duello incandescente.

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