Verstappen perde le staffe ad Abu Dhabi dopo una domanda sgradita: “Ora mi guardi con quel sorriso stupido”

La vittoria nella gara del GP di Abu Dhabi non basta a Max Verstappen. L'olandese chiude la stagione con otto successi, più di tutti, ma deve cedere il titolo a Lando Norris per appena due punti. Un epilogo amarissimo che pesa nel dopogara, quando la tensione accumulata in mesi di rimonta esplode davanti ai giornalisti. Il team radio alla fine della corsa, in cui consolava il suo ingegnere di pista Gianpiero Lambiase, aveva mostrato un pilota Red Bull in pace con se stesso e per nulla dispiaciuto, ma evidentemente qualche nervo scoperto c'era dato ciò che è accaduto qualche ora più tardi.
Dopo la fine della gara, la cerimonia del podio e i festeggiamenti per la vittoria della gara, in conferenza stampa, mentre si analizza l'ultimo atto della Formula 1 2025, arriva la domanda che riapre una ferita mai rimarginata: il Gran Premio di Spagna, lo scontro con George Russell a Barcellona e la penalità da dieci secondi costata nove punti pesanti. Un errore che, col senno di poi, appare decisivo nella corsa al titolo.

La domanda su Barcellona e la reazione di Verstappen
A rivolgere il quesito è un giornalista della testata britannica The Guardian, che chiede a Verstappen se, col Mondiale deciso da un margine così ridotto, si penta di quell'episodio. La reazione è immediata e spazientita. Verstappen interrompe il ragionamento e taglia corto: "Hai dimenticato tutto il resto che è successo durante la mia stagione. Hai menzionato solo il Barcellona".
Dopo un breve silenzio nella sala stampa, l'olandese alza ulteriormente il tono: "Sapevo che sarebbe successo". Poi l'affondo diretto, personale, che cristallizza il momento: "E ora mi guardi con quel sorriso stupido". Una risposta che racconta non solo l'irritazione per quella domanda, ma anche un rapporto sempre più conflittuale con una parte della stampa britannica, tornato teso in una stagione in cui Verstappen è passato da dominatore a inseguitore di un pilota e una scuderia inglese.
Russell, Norris e la lettura della stagione
L'episodio di Barcellona, con il contatto volontario su Russell e la successiva penalità, è diventato nel tempo la scorciatoia narrativa più utilizzata per spiegare il titolo perso. Una lettura che Verstappen respinge, ricordando come il Mondiale si costruisca su 24 Gran Premi, non su un singolo errore.
Lo rimarca subito dopo, recuperando la calma: "Fa parte delle corse. Il Campionato del Mondo si decide in 24 gare". E aggiunge, con ironia amara, un riferimento alle indecisioni McLaren nel finale di stagione: "Avresti potuto chiedermi dei regali di Natale anticipati che ho ricevuto. Ma non l'hai fatto". Un modo, sarcastico, per ribaltare il punto di vista: senza gli errori altrui, la rimonta Red Bull da -104 punti dopo Zandvoort non sarebbe mai stata possibile.

Una stagione che lascia strascichi
La conferenza stampa si chiude in fretta, con Verstappen e Oscar Piastri poco inclini a proseguire il confronto. Resta l'immagine di un campione che accetta la sconfitta sul piano sportivo, ma rifiuta la semplificazione del racconto. Ad Abu Dhabi Verstappen vince la gara, si congratula subito con Norris e riconosce il valore e i meriti del rivale. Ma davanti ai microfoni difende con forza la sua stagione e il suo percorso. Anche a costo di sbottare. Anche a costo di mostrarsi, per una volta, molto meno controllato di quanto ci ha abituato in questi ultimi tempi.