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Verstappen distrugge il Gran Premio di Las Vegas: spiega perché è una pagliacciata

Nella conferenza stampa dopo le qualifiche, Max Verstappen ha sparato a zero sul Gran Premio di Las Vegas: “Anche a me piace uscire, bere qualche drink e mettere tutto sul rosso. Ma l’emozione e la passione non sono lì, sono a Monza…”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Max Verstappen partirà in prima fila domani nel Gran Premio di Las Vegas di Formula 1, in virtù della penalità di 10 posizioni in griglia inflitta alla Ferrari di Carlos Sainz che si era piazzata seconda nelle qualifiche dominate dalla Rossa di Maranello. Ci sarà dunque il tre volte campione del mondo al fianco di Charles Leclerc, ma la prospettiva di giocarsi l'ennesima vittoria di questa stagione dei record non ha fatto cambiare idea al pilota della Red Bull sulla corsa texana, reputata una vera e propria pagliacciata alla luce della messa in secondo piano dell'elemento sportivo a favore di quello dello show, per non parlare delle carenze in fatto di sicurezza e dell'organizzazione carente sotto molti punti di vista, come ha dimostrato l'incredibile vicenda del tombino che ha danneggiato Sainz.

Verstappen ha dato vita a un monologo di quasi tre minuti nella conferenza post qualifiche, uno sfogo in cui ha espresso chiaramente la sua mancanza di feeling – a dire poco – con quanto lo circonda in questo weekend a Las Vegas: "Posso andare avanti per parecchio – ha premesso il 26enne quando gli è stato chiesto delle sue critiche al GP, per poi andare al cuore del problema – Certo, l'elemento spettacolo è importante, ma mi mancano le emozioni. Per me, quando ero un ragazzino, era tutta una questione di emozioni legate a questo sport, è quello di cui mi sono innamorato e non lo spettacolo che lo circonda. Da vero pilota, penso che non dovrebbe avere molta importanza".

Il belga-olandese ha posto poi l'accento sul fatto di correre per strade urbane e in mezzo ai casinò, qualcosa che non lo entusiasma: "In ogni caso un'auto da corsa su un circuito cittadino non prende vita. Non è così eccitante. Penso che sia più una questione di veri e propri circuiti da corsa. Quando vai a Spa, a Monza, posti del genere trasmettono molta emozione e passione. Per me vedere i tifosi lì è incredibile. E anch'io, quando salgo in macchina, sono carico e adoro correre in questi posti. Certo, capisco che i tifosi forse hanno bisogno di qualcosa da fare intorno alla pista, ma penso che sia più importante far loro capire cosa facciamo come sport, perché la maggior parte di loro viene solo per partecipare a una festa, bere, vedere un DJ set o uno spettacolo".

"Ma posso farlo in tutto il mondo, posso andare a Ibiza e sbronzarmi completamente e divertirmi. La gente viene qua e diventa tifosa di cosa? Vogliono vedere magari il loro artista preferito e bere qualche drink con i loro amici, escono e passano una serata pazzesca. Ma in realtà non capiscono cosa stiamo facendo e cosa stiamo mettendo in gioco per esibirci. Se davvero investiste più tempo nello sport vero e proprio, capireste cosa stiamo effettivamente cercando di ottenere qui. Da bambini, siamo cresciuti con la voglia di diventare campioni del mondo", ha continuato Max.

Verstappen parla con Leclerc dopo le qualifiche a Las Vegas
Verstappen parla con Leclerc dopo le qualifiche a Las Vegas

Verstappen ha concluso il suo discorso mettendo una pietra tombale sul GP di Las Vegas: "Ci si dovrebbe concentrare maggiormente su questo genere di cose e spiegare di più cosa sta facendo la squadra, cosa sta ottenendo, per cosa sta lavorando. Trovo che questo tipo di cose sia molto più importante da guardare rispetto ad avere semplicemente tutti questi spettacoli ovunque. Non è quello che mi appassiona e mi mancano passione ed emozione in questo tipo di posti. Adoro Las Vegas, ma non per guidare una macchina di F1. Mi piace uscire, bere qualche drink, mettere tutto sul rosso, essere un po' pazzo e mangiare del buon cibo. Ma come ho detto, l'emozione, la passione, non sono lì, rispetto ad alcuni circuiti della vecchia scuola".

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