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Il pilota Fausto Gresini morto per Covid a 60 anni

Un anno senza Fausto Gresini, la famiglia a Fanpage: “Siamo ancora qui, come avresti fatto tu”

Ad un anno dalla morte di Fausto Gresini, pilota e fondatore del team di MotoGP, la moglie Nadia e il figlio Lorenzo hanno aperto le porte della loro azienda alle telecamere di Fanpage.it e in una lunga intervista ai nostri microfoni ci hanno rivelato le sensazioni e le emozioni provate in questi dodici mesi senza il loro amato Fausto, di cui hanno voluto realizzare il sogno più grande.
A cura di Michele Mazzeo
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Il 23 febbraio del 2021 ci lasciava il campione del mondo di motociclismo Fausto Gresini dopo una lunga battaglia contro il Covid-19 che lo ha tenuto in terapia intensiva per due interi mesi. A distanza di un anno il suo ricordo è però ancora forte all'interno del paddock del Motomondiale dove, prima da pilota e poi capo del Team Gresini, ha trascorso praticamente quasi tutta la sua vita. Ad essere diventato realtà inoltre in questi 12 mesi in cui non c'è più è anche il suo sogno: quello di avere un team indipendente in MotoGP.

A realizzarlo e renderlo possibile è stata la sua famiglia con la moglie Nadia che ha preso le redini della Gresini Racing insieme ai figli Lorenzo (che si occupa della parte amministrativa) e Luca (che, come lo scorso anno, anche nel 2022 sarà il team manager della squadra di Moto2). Già, perché contro ogni aspettativa, dopo la morte di Fausto hanno voluto portare avanti quel progetto che il 60enne di Imola aveva avviato prima che la malattia lo conducesse al triste epilogo.

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"Abbiamo realizzato un sogno, quello che era il suo sogno" ci ha detto infatti Nadia Padovani in un'intervista esclusiva rilasciata a Fanpage.it ad un anno dalla scomparsa del marito riferendosi al team di MotoGP che parteciperà al prossimo campionato 2022. Un vero e proprio miracolo finanziario e sportivo se si pensa al fatto che la moglie così come i figli appena 12 mesi fa non si erano di fatto mai occupati nel dettaglio della Gresini Racing e non avevano una grande conoscenza del mondo della MotoGP ma come ci ha spiegato Nadia: "L'obiettivo che ci siamo posti è stato più forte di qualsiasi cosa".

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Nonostante al momento della morte di Fausto l'impresa di portare a termine il suo progetto sembrava davvero irrealizzabile neanche per un secondo Nadia, Lorenzo e Luca hanno pensato di mollare e cedere la squadra e l'azienda a cui il loro caro Fausto aveva dedicato tutta la sua vita: "Dal momento in cui ho preso in mano l'azienda non ho mai pensato, neanche un attimo, di mollare. Mai!" rivendica infatti con fierezza la moglie. Una forza incredibile che l'ha portata a mettere in piedi, quasi dal nulla, un team di MotoGP trovando sponsor importanti e un accordo con Ducati per la fornitura dei motori e anche, così come avrebbe voluto il marito, essere la prima squadra della classe regina del Motomondiale 2022 a togliere i veli alle proprie moto e presentarsi ufficialmente.

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Una forza che probabilmente ha sorpreso anche lo stesso Fausto Gresini: "Lui non se lo sarebbe mai immaginato che io avessi la forza per portare avanti questa cosa" ci ha infatti confidato Nadia Padovani. A fargli eco anche il figlio Lorenzo: "Secondo me l'accordo con Ducati avrebbe sorpreso anche lui, non se lo sarebbe mai aspettato. Avrebbe detto ‘C***o, fan per davvero questi?‘" ha svelato difatti il 26enne prima di rivendicare con grande orgoglio  l'aver realizzato il sogno del papà. "Oggi gli direi: ‘Hai visto? Siamo ancora qua. Nonostante tutto, come hai sempre fatto tu" ha detto infatti ai microfoni di Fanpage.

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A distanza di un anno dalla sua morte dunque Fausto Gresini vive nell'azienda che ha fondato e in quei lavoratori che lui considerava la sua seconda famiglia, vive nel Team Gresini e in ognuno dei suo componenti, e vive soprattutto nella mente e nei cuori dei suoi cari. E ciò è stato reso possibile solo grazie all'impegno e alla caparbietà di chi lo ha amato più di tutti quando era in vita e continua ad amarlo incondizionatamente anche ora che non c'è più e che proprio per questo ha fatto di tutto per rendere possibile ciò che 12 mesi fa appariva impossibile.

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