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Perché Marc Marquez ha risposto ai fischi dei tifosi italiani mostrando la tuta Ducati a Misano

Dopo i fischi dei tifosi italiani per la caduta nella Sprint, Marc Marquez si prende la rivincita vincendo la gara di Misano e mostrando la tuta Ducati al pubblico, emulando Messi.
A cura di Michele Mazzeo
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Meno di 24 ore dopo la caduta nella Sprint, accolta con applausi da parte di alcuni tifosi italiani, Marc Marquez si è preso la rivincita nel modo che conosce meglio: vincendo. Nella gara della MotoGP sul tracciato di Misano ha firmato l'undicesimo successo stagionale (il 24° se si aggiungono le 13 sprint race vinte in questo 2025), respingendo fino all'ultimo giro l'attacco di Marco Bezzecchi, e consolidando il vantaggio in classifica che lo avvicina al suo nono titolo mondiale.

La gara è stata un duello a due. Marquez ha resistito al forcing iniziale di Bezzecchi, ha preso il comando approfittando di un errore del pilota riminese a metà corsa e, quando mancavano dieci giri, ha alzato il ritmo con passaggi sotto l'1:32. L'italiano dell'Aprilia ha provato a reagire, arrivando a firmare un giro veloce a tre tornate dalla fine, ma lo spagnolo ha risposto immediatamente con un tempo record che ha chiuso la partita.

Il gesto come Messi: perché ha mostrato la tuta Ducati sul podio

La vittoria è stata seguita da una celebrazione destinata a restare nella storia della MotoGP. Prima di salire sul podio, Marquez si è tolto la tuta e l'ha mostrata verso le tribune, imitando l'iconica esultanza di Leo Messi al Santiago Bernabeu nel 2017. Un gesto che, come quello del fuoriclasse argentino, ha avuto il significato di un messaggio diretto a chi aveva esultato per la sua caduta del sabato .

"Ho sempre detto che per me Messi è stato un modello dentro e fuori dal campo, ha messo a tacere tutti con classe. È impossibile emularlo, ma ieri sera leggendo i social network ho trovato una motivazione in più. Volevo davvero vincere e mi è venuto in mente di festeggiare come Messi, anche se sono lontano da lui", ha spiegato infatti lo stesso Marquez nell'intervista post-gara rilasciata ai microfoni di Sky.

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La pressione e la risposta in pista

Il catalano ha ammesso di aver sentito la pressione del weekend, specialmente in un GP d'Italia. "Sì, oggi abbiamo visto la versione migliore di Marc Márquez. Non mi sono ancora completamente ripreso, ma oggi era tutto o niente. Volevo davvero vincere, ero concentrato, molto grato alle persone che mi sostengono, alla Ducati, che si sta comportando benissimo e che mi ha aiutato. Ieri non è stato facile ascoltare certe cose, ma ora abbiamo 32 anni e possiamo sopportare questo e molto di più", ha raccontato invece ai microfoni di DAZN.

Con il terzo posto del fratello Alex Marquez, unico rivale aritmetico per il titolo, il leader della classifica potrà già chiudere i giochi a Motegi, dove gli basterà guadagnare tre punti sul fratello per laurearsi campione del mondo.

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Alle spalle di Marquez, Bezzecchi ha firmato un altro podio in una delle gare più intense della sua carriera: "Questa è stata forse la gara più bella della mia vita, perché sono stato super competitivo: pole, vittoria nella Sprint, secondo posto vicino a Marc, che al momento è il più forte in griglia", ha detto il riminese, che ha ricevuto l'abbraccio del pubblico di casa. Alex Marquez, terzo, ha dedicato il risultato a Fausto Gresini: "Era uno dei miei sogni salire su questo podio qui e lo dedichiamo a Fausto".

Un successo dal sapore speciale

Con questa vittoria, Marquez non solo ha fatto un altro passo verso il titolo, ma ha eguagliato Andrea Dovizioso come secondo pilota Ducati più vincente di sempre. Più che i numeri, però, a rimanere di questa domenica sarà l'immagine del campione di Cervera che mostra la tuta Ducati davanti al pubblico di Misano. Una risposta diretta e simbolica, che rafforza la sua immagine di fuoriclasse capace di trasformare le critiche in benzina per continuare a vincere.

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