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Marco Bezzecchi: “Valentino Rossi mi disse: non mi aspettavo un weekend così di m…. Ma a modo suo”

Marco Bezzecchi parla della sua prima vittoria in MotoGP, della sfida con Aprilia, passando per i consigli di Valentino Rossi e le emozioni prima della gara.
A cura di Fabio Fagnani
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Marco Bezzecchi è pronto per il Mugello. Si racconta a Fanpage, parlando della prima vittoria in MotoGP, dei consigli di Valentino Rossi, del rapporto con Pecco Bagnaia e dell'emozione prima del via: "Quando rimani solo in griglia te la fai addosso. Poi si spegne il semaforo e cambia tutto". Alla vigilia del GP del Mugello, tra emozioni vere, pressione e sogni da realizzare, anche se – confessa – preferisce il profumo di casa rispetto al caos del Mugello.

Marco, meglio la tua prima vittoria in MotoGP o la prima con Aprilia?

Sono emozioni diverse, ma entrambe molto forti. Scegliere è molto difficile perché sono legato a questi momenti, ma forse dire la prima vittoria in MotoGP perché è il sogno che si ha da bambini. Da piccolo volevo correre e vincere con una MotoGP. Però, anche la prima vittoria con Aprilia è stata una cosa indescrivibile.

A che punto sei con Aprilia? Manca ancora qualcosa nel time attack, nel giro veloce, perché nelle rimonte stai andando bene.

Mi sento bene. Con tutte le persone del team ho legato subito e abbiamo costruito un bel gruppo di lavoro. Siamo migliorati molto nonostante le avversità. È chiaro che manca ancora qualcosa in qualifica. Ma stiamo lavorando, e Aragon ne è un buon esempio. È vero che per ora l'unico week end dove non è andato tutto storto è proprio Silverstone. C'erano le condizioni giuste per vincere e ci siamo riusciti.

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Quando hai parlato di “avversità”, ti riferivi al caso Jorge Martin?

No, parlavo del suo infortunio nei test (e non del suo addio ad Aprilia a fine 2025, nda) e del fatto che mi sono ritrovato da solo nei test. È una responsabilità grande. Di certo è bello avere tutti gli occhi addosso, con gli ingegneri che ti ascoltano, ma è anche pesante non avere un altro pilota con cui condividere i dati e le energie. L’ingresso di Savadori è stato fondamentale. Ma per me era la prima volta in un team ufficiale e dovevo sin da subito caricarmi lo sviluppo. Quello è stato complicato.

Nel box hai percepito tensioni per la situazione di Jorge?

No, per nulla. Io non lavoro direttamente con il suo lato del box, ma da me si stava molto bene. Tutti carichi, ambiente positivo. Devo dire che penso di essere stato bravo.

È peggio non avere un compagno di squadra o averne uno più veloce di te?

Entrambe hanno pro e contro. Jorge è fortissimo, quindi è dura ma anche utile: puoi guardare i suoi dati, confrontarti ed essere stimolato a fare meglio. Essere solo è stato bello perché ho avuto più attenzioni, ma preferirei che Jorge tornasse.

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Obiettivo realistico per il Mugello?

Preferisco non fissare obiettivi prima del venerdì. È il primo vero giorno di lavoro e da lì capisco cosa aspettarmi.

Firmeresti per un quinto posto?

Sì, certo. Firmerei per una top 5!

Botta e risposta: Mugello o Misano (pista e ambiente)?
Pista: 100 volte Mugello. Ambiente: forse Misano, perché è casa.

Fiorentina o piadina?
Piadina tutta la vita, ce l’ho nel cuore. Mi spiace per gli amici toscani.

Podio al Mugello o vittoria in Indonesia?
Podio al Mugello. Tutta la vita.

Al Mugello non si dorme. È così anche per i piloti? 
È sicuramente difficile! Dal paddock si sente tutto il casino delle colline, ma è un casino bellissimo.

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Mi racconti una frase di Valentino Rossi che ti è rimasta in testa, magari dopo un weekend difficile?

Dopo una gara pessima in Francia, a Le Mans, dove io feci 14°, Franco (Morbidelli, nda) 15 ° e Pecco 16°. Ultime posizioni e anche doppiati. Dopo quel gran premio siamo venuti al Mugello. E lui ci ha detto chiaramente che non si aspettava un weekend così di m… . Ma ti dice le cose sempre con solarità, con il sorriso e per farti migliorare.

E dopo una vittoria?

Dopo Silverstone mi ha scritto: “Goduria pura”. È stato emozionante. Ci sentiamo sempre, e sono fortunato a condividere questi momenti con lui.

Tu invece hai provato a dare dei consigli a Bagnaia?

Parliamo spesso, ci alleniamo insieme con Franky, Celestino (Vietti, nda) e Carlo (Casabianca, nda). Ma in momenti così difficili, quando tutti ti dicono la loro, bisogna stare attenti. Ho cercato, con delicatezza, di dire la mia, ma so anche che quando entri in momenti complicati vorresti solo che nessuno ti rompesse le palle. E anche io non volevo mettere il dito nella piaga.

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Come vivi il lavoro con Antonio Boselli, prima giornalista Sky e adesso ufficio stampa Aprilia?

Con Antonio mi trovavo già molto bene quando faceva il giornalista. Abbiamo sempre avuto un buonissimo rapporto. Ora che ci lavoro più a stretto contatto è ancora meglio, mi dà tanti consigli e ha molta esperienza. In un momento dove la parte mediatica conta molto, è un bel supporto.

Sei uno a cui piacciono le interviste o le subisci?

Dipende. Ovviamente la cosa più bella è andare in moto. Però mi piace anche fare le interviste: se ti intervistano vuol dire che stai andando bene, quindi ben vengano!

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Senti, toglimi una curiosità, cosa pensi quando sei in griglia, il semaforo è rosso e stai per partire?

La vera tensione arriva prima. Quando ti prepari e fai il giro di ricognizione. Lo stomaco si stringe, ti caghi proprio addosso, ovviamente in maniera figurata. Lì hai mille pensieri, hai anche paura. Ma appena sei sulla griglia e si sposta l’omino con la bandiera, tutto cambia. L’adrenalina sovrasta ogni altra emozione. La concentrazione vince su tutto. È un momento mostruoso, spettacolare.

C’è mai stata una gara in cui eri sicuro di vincere?

Cerco di dirmelo  tra me e me sempre per farmi forza. Ma dipende tanto dal weekend. Se domini dall’FP1, è diverso. Ma ogni gara è a sé. Devi essere bravo a tenere la testa a posto e non farti fregare dai pensieri.

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