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Lo strano silenzio della Ferrari sulla strategia di Silverstone smentisce Binotto

Dopo le polemiche sulla strategia che ha condannato Leclerc nel GP di Silverstone della Formula 1 2022 la Ferrari ha cambiato i suoi tradizionali contenuti post-gara “zittendo” il capo degli strateghi: un silenzio che sembra essere una tacita smentita alla linea tenuta a riguardo dal team principal Binotto.
A cura di Michele Mazzeo
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Il GP della Gran Bretagna è ormai archiviato e il Mondiale di Formula 1 2022 è già proiettato verso l'imminente GP d'Austria che andrà in scena a Spielberg nel weekend, nonostante ciò però quanto avvenuto durante la gara di Silverstone con la controversa decisione presa dal muretto della Ferrari di sacrificare Leclerc mentre era al comando della corsa favorendo il compagno di squadra Sainz che si trovava in seconda posizione continua a far discutere.

Il monegasco ha già espresso la sua rabbia nell'animato faccia a faccia con il team principal Mattia Binotto andato in scena subito dopo la bandiera a scacchi e, nonostante la lezione di signorilità mostrata poi davanti alle telecamere, non ha comunque facilmente digerito "la chiamata" degli strateghi del Cavallino che ha di fatto azzerato le sue chance riaprire la lotta iridata su un Verstappen che in Inghilterra, causa un inconveniente, ha avuto una giornata difficile.

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Secondo indiscrezioni addirittura a Silverstone si è rischiata una clamorosa spaccatura con la squadra di tecnici che lavora con il monegasco che voleva boicottare la cerimonia di premiazione per la prima storica vittoria in Formula 1 dell'altro ferrarista Carlo Sainz (reo di essersi rifiutato di far da tappo su Perez e Hamilton per permettere a Leclerc di allungare alla ripartenza dopo la Safety Car). E in questi giorni il team principal ha dovuto lavorare parecchio per riportare il sereno a Maranello dirigendosi anche a Monte-Carlo per parlare di persona con Leclerc (i due sono stati immortalati mentre uscivano dall'Hotel de Paris dopo una cena) e, contrariamente a quanto fa di solito, anche rilasciando numerose dichiarazioni pubbliche attraverso i canali ufficiali del Cavallino allo scopo di ridimensionare ciò che è accaduto durante la tappa inglese.

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Binotto fin dall'immediato dopo gara ha tentato di spiegare che il mancato cambio gomme di Leclerc nel momento in cui si è aperto il regime di Safety Car per consentire la rimozione della vettura di Ocon dalla pista (cosa, anche questa, che ha sollevato alcuni sospetti) non è stato un errore bensì una strategia corretta perché non essendoci il tempo per un doppio pit-stop (che però in realtà c'era come dimostrano i dati) quella mossa avrebbe garantito la vittoria di uno dei due piloti Ferrari. Motivazioni sostenute anche nell'analisi testuale pubblicata sul sito della casa di Maranello in cui il team principal rispondeva a delle domande sulla gara di Silverstone.

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Una spiegazione che però per tanti aspetti non ha mai convinto fino in fondo né i tifosi della Rossa né tanti addetti ai lavori (compreso Verstappen e i rivali della Red Bull) che continuano a considerare un errore strategico quello di lasciare fuori il pilota messo meglio in classifica, dimostratosi il più veloce in pista nonostante l'ala anteriore danneggiata e in quel momento al comando della gara, con gomme dure vecchie mentre tutti gli inseguitori guidati dal compagno di squadra Sainz approfittavano della Safety Car per rientrare ai box e montare gomme soft nuove.

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Per ulteriori chiarimenti si attendeva dunque il tradizione debriefing post gara in cui il capo degli strateghi Ferrari Inaki Rueda spiegava nel dettaglio le motivazioni di quella strategia che ha di fatto condannato Leclerc a scivolare dal primo al quarto posto e guadagnare solo 6 punti sul leader del Mondiale Verstappen che mantiene ancora un rassicurante margine di 43 punti sul monegasco. Stranamente però il video di analisi del GP della Gran Bretagna dell'ingegnere spagnolo questa volta non è stato pubblicato sui canali ufficiali della scuderia di Maranello, come invece accaduto dopo i precedenti GP (compreso quello di Monte-Carlo dove aveva ammesso degli errori che avevano penalizzato il pilota di casa anche in quel caso passato da primo a quarto).

Un silenzio sospetto dunque che in molti hanno letto come doveroso affinché un'analisi dettagliata dei dati non costringesse il capo degli strateghi ad ammettere che a Silverstone c'è stato un errore nella strategia smentendo così la tesi sostenuta fino ad oggi dal team principal Mattia Binotto.

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