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Lo strano ritiro di Tsunoda a Zandvoort favorisce Verstappen, sospetti in F1: “Era da indagine”

Dubbi e sospetti su un possibile gioco di squadra tra AlphaTauri e Red Bull in occasione della Virtual Safety Car provocata dallo strano ritiro di Tsunoda che ha favorito Max Verstappen nel GP d’Olanda della Formula 1 2022. A sollevarli la Mercedes e il suo team principal Toto Wolff.
A cura di Michele Mazzeo
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Il GP d'Olanda della Formula 1 2022 ha certificato l'attuale supremazia di Max Verstappen e della Red Bull rispetto al resto del gruppo così come la ritrovata competitività della Mercedes che per lunghi tratti della gara sul circuito di Zandvoort è stata in testa con Lewis Hamilton (poi finito addirittura fuori dal podio a causa della decisione presa dal muretto della scuderia tedesca che lo ha fatto infuriare parecchio) accarezzando concretamente l'idea di centrare la prima vittoria stagionale, mentre la Ferrari, al netto dei grossolani errori al pit-stop che hanno rovinato la gara di Sainz, è sembrata faticare un po' di più a tenere il ritmo della RB-18 dell'olandese con Leclerc che si è dovuto accontentare del terzo posto.

Nonostante ciò però anche la gara di Zandvoort è stata decisa dagli episodi con uno in particolare che ha favorito il padrone di casa a discapito delle Mercedes e dell'alfiere monegasco del Cavallino. Si tratta dell'istituzione del regime di Virtual Safety Car seguita allo strano ritiro di Yuki Tsunoda che, dopo essersi fermato una prima volta in pista ed essere poi riuscito a riportare la sua vettura ai box con le cinture slacciate (cosa che gli costerà la quinta reprimenda stagionale e quindi una penalità di 10 posizioni in griglia nel prossimo GP di Monza), è stato rimandato sul tracciato per poi fermarsi, questa volta per il definitivo ritiro, pochi metri dopo l'uscita dalla pit-lane.

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Una Virtual Safety Car arrivata nel corso del 48° giro quantomai provvidenziale per Max Verstappen dato che gli ha permesso di effettuare il cambio gomme senza perdere tempo mantenendo la sua posizione e che, soprattutto, ha vanificato la brillante strategia ad una sosta delle Mercedes di Hamilton e Russell che fin lì stavano volando con le gomme hard con le quali sarebbero quasi certamente arrivati fino alla bandiera a scacchi. Virtual Safety Car che ha inoltre messo fuori dai giochi per la vittoria il pilota della Ferrari Charles Leclerc che poco prima si era fermato per il pit-stop.

Il fatto che sia stato il ritiro di un pilota AlphaTauri (squadra satellite della Red Bull) a favorire il campione del mondo in carica, uomo di punta del team ufficiale della casa austriaca, ha inevitabilmente fatto nascere dei sospetti a riguardo. Sospetti alimentati anche da un ritiro, quello di Tsunoda, arrivato in modo anomalo come dimostrano le strane comunicazioni radio intercorse tra il 44° e il 48° giro del GP d'Olanda tra il driver giapponese e il muretto della scuderia con sede a Faenza.

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Dopo poco aver effettuato il pit-stop infatti il nipponico comunica al team di avere un problema: "Le gomme non sono montate!" urla infatti in radio al suo ingegnere di pista che a quel punto lo invita ad arrestare immediatamente la sua monoposto ("Ferma la macchina! Ferma la macchina! Subito!").

Accostatosi a bordo pista Tsunoda chiede lumi sulla sua sensazione ("Sono montate le gomme?") ricevendo risposta affermativa da parte della squadra. Accertatosi di ciò il giovane pilota dell'AlphaTauri chiede al muretto come comportarsi ("Mi ritiro? Mi devo ritirare?") trovando come risposta un "Riparti, le gomme sono ok" che gli dà il via libera per riprendere la gara.

Appena ripartito il classe 2000 avverte un nuovo problema sulla sua vettura ("Si è rotto qualcosa" annuncia infatti in radio) e viene dunque invitato a procedere lentamente e riportare la macchina al box ("Rallenta e rientra ai box" gli dicono) con il muretto che aggiunge poi che sarà mandato nuovamente in pista: "Yuki, ora torna ai box, montiamo altri pneumatici e torni in pista" è difatti l'ordine arrivato al giapponese che a quel punto confessa di essersi allentato le cinture di sicurezza ("Allora bisogna sistemare le cinture" le parole del 22enne).

Dopo avergli sistemato le cinture di sicurezza Tsunoda, come da diktat del muretto AlphaTauri, viene rimandato di nuovo in pista ma prima ancora che uscisse dalla corsia dei box annuncia che i problemi alla sua macchina non sono stati risolti: "C’è qualcosa di strano nel retrotreno, credo si sia rotto qualcosa" comunica infatti in radio. A quel punto il suo ingegnere di pista gli intima di fermare la sua vettura in un posto sicuro una volta uscito dalla corsia dei box: "Stop, stop. Fermati in un posto sicuro. Esci dalla pit-lane e fermati in un posto sicuro" è quindi l'ordine che di fatto sancisce il ritiro di Tsunoda del GP d'Olanda.

Ordine che il pilota giapponese ha eseguito ma non alla lettera dato che ha sì parcheggiato la sua vettura ma non in una via di fuga (come chiesto dal suo ingegnere di pista) bensì a bordo pista costringendo così la Direzione Gara ad istituire il regime di Virtual Safety Car (quello che a posteriori ha favorito Max Verstappen e la Red Bull) per permettere ai commissari di pista di rimuovere in sicurezza la macchina del nipponico dal tracciato.

Come dimostra la strana sequenza di team radio tra Tsunoda ed il muretto AlphaTauri durante il GP d’Olanda nelle fasi che hanno preceduto il ritiro che ha causato la Virtual Safety Car, rivelatasi poi provvidenziale per l'olandese della squadra madre, quello andato in scena a Zandvoort è stato certamente un episodio controverso che, dato il legame tra la squadra che lo ha procurato e quella che più di tutte ne ha tratto beneficio, ha inevitabilmente sollevato dei dubbi.

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Sospetti che sono stati palesati anche nel paddock della Formula 1 dai protagonisti del Circus. In particolare sono state le parole rilasciate dal team principal della Mercedes (la squadra più penalizzata dalla Virtual Safety Car provocata dal convulso ritiro di Tsunoda), Toto Wolff, a fare rumore.

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Il manager austriaco infatti rispondendo ad una domanda sull'argomento ha espresso tutte le sue perplessità su quanto accaduto a Zandvoort, pur chiarendo che la sua scuderia non farà alcun reclamo ufficiale in merito: "Se ci fosse in ballo il titolo Mondiale, sicuramente avremmo chiesto un'indagine" sono difatti le parole rilasciate da Wolff alla testata tedesca Auto, Motor und Sport che confermano i suoi dubbi riguardo ad un possibile ‘gioco di squadra' tra l'AlphaTauri e la Red Bull.

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