Kimi Antonelli in pista col kart sotto falso nome straccia il record di Albon: deve svelare la sua identità

La pausa invernale della Formula 1 è iniziata da pochi giorni, ma per Andrea Kimi Antonelli stare fermo non è un'opzione. Il pilota Mercedes, reduce da una stagione d'esordio chiusa al settimo posto nel Mondiale e con un finale amaro, è tornato subito a fare ciò che conosce meglio: guidare, anche lontano dal Circus.
Nel fine settimana il classe 2006 è stato avvistato al Daytona Motorsport di Milton Keynes, circuito di kart molto frequentato da piloti professionisti e addetti ai lavori. Per evitare attenzioni, il diciannovenne italiano ha scelto di correre sotto falso nome, iscrivendosi con lo pseudonimo di "Henry Shovlin", un chiaro omaggio al direttore tecnico Mercedes Andrew Shovlin. Berretto calato in testa e atteggiamento discreto durante il briefing, nessun indizio sulla sua reale identità.

In pista, però, il copione è cambiato rapidamente. In condizioni difficili, con asfalto bagnato e temperature rigide, Antonelli ha imposto un ritmo fuori scala: tre secondi al giro più veloce di chiunque altro e una costanza che ha subito acceso i sospetti tra i presenti. Il cronometro ha fatto il resto, certificando una prestazione di livello nettamente superiore.
Il miglior riferimento fermato dall'italiano è stato di 1:24.5, un tempo che ha abbattuto di oltre cinque secondi il precedente record sul bagnato stabilito da Alexander Albon sulla stessa configurazione di tracciato. Un dato che rende evidente la portata dell'exploit, pur restando distante dai migliori tempi assoluti fatti registrare in passato da Yuki Tsunoda e Isack Hadjar, più rapidi di circa dieci secondi ma in condizioni ideali.
Solo al termine della sessione, quando i caschi sono stati tolti, "Henry Shovlin" è stato costretto a svelare la propria identità. A quel punto è diventato chiaro contri chi avevano appena corso gli altri piloti: non un semplice appassionato, ma uno dei prospetti più luminosi della Formula 1 contemporanea.
L'episodio racconta molto del 19enne bolognese e del suo approccio alle corse: la voglia di misurarsi sempre con il cronometro, anche lontano dai riflettori ufficiali, e una passione che va oltre la categoria regina. Un tratto che lo avvicina anche al suo amico Max Verstappen, noto per aver cercato competizione "fuori dalla F1", inizialmente anche lui sotto falso nome (usando l'ormai celeberrimo pseudonimo di Franz Hermann) pur di continuare a correre.

In attesa della sua seconda stagione in Mercedes, con gli occhi puntati sull'adattamento ai nuovi regolamenti e sul confronto interno con George Russell, Antonelli continua a mandare segnali chiari: il talento non va in pausa. Nemmeno quando il calendario dice stop.