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Inquietanti sospetti sul calo della McLaren a Imola: le regole F1 erano cambiate 4 giorni prima del GP

Due direttive tecniche emanate dalla FIA pochi giorni prima del GP dell’Emilia-Romagna della Formula 1 2025 avrebbero modificato gli equilibri in pista a Imola, colpendo in particolare la McLaren, secondo i sospetti di Red Bull e Ferrari. Ma da Woking smentiscono categoricamente.
A cura di Michele Mazzeo
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Al netto dei meriti del vincitore Max Verstappen e del suo gran sorpasso al Tamburello al via della gara, la corsa di Imola ha mostrato una McLaren che non ha brillato come nelle precedenti gare: sia in qualifica che, soprattutto, nel passo gara le MCL39 di Piastri e Norris non sono apparse così superiori alla concorrenza come invece era accaduto nei precedenti GP di questo Mondiale di Formula 1 2025. Un calo di prestazione improvviso che ha sollevato più di un interrogativo tra i rivali. A puntare il dito sono soprattutto Red Bull e Ferrari, convinti che a innescare il cambiamento sia stato un doppio chiarimento tecnico della FIA, emesso lunedì 12 maggio, appena quattro giorni prima dell'inizio del weekend romagnolo.

Le due direttive tecniche, pur non modificando formalmente il regolamento, hanno precisato alcuni aspetti legati a materiali e montaggio degli skid block (i pattini sotto il fondo delle vetture) e alle tecniche per il raffreddamento degli pneumatici. Il primo punto tocca il cuore dell'aerodinamica delle attuali monoposto a effetto suolo: abbassare l'altezza da terra per generare più carico aerodinamico è cruciale, ma il fondo non può consumarsi oltre i limiti imposti. Il secondo chiarimento, invece, ha posto paletti stringenti sui metodi – ritenuti non conformi – per tenere le gomme a basse temperature prima dell'utilizzo.

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Red Bull, che aveva già osservato con attenzione l'efficienza della McLaren nella gestione delle mescole, ha subito notato il cambio di passo. "Se guardiamo a cosa sta facendo la McLaren con le gomme posteriori, significa che stiamo tutti sbagliando qualcosa", aveva dichiarato Max Verstappen a Miami. Dopo Imola, è stato Christian Horner a esprimere dubbi sul calo della rivale: "Siamo rimasti piuttosto sorpresi dalla mancanza di prestazioni della McLaren". Pierre Waché, direttore tecnico Red Bull, ha rincarato la dose sottolineando che la sua scuderia non ha introdotto novità significative a Imola, lasciando intendere che a rallentare la McLaren siano state proprio le nuove direttive.

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Anche in Ferrari si respira lo stesso scetticismo, pur senza dichiarazioni pubbliche. Fonti interne indicano che anche a Maranello si è notato un calo di performance della MCL39, soprattutto in gara, con Piastri e Norris più vulnerabili rispetto alle ultime uscite.

Da McLaren, però, la posizione è netta. Il team principal Andrea Stella ha respinto ogni allusione: "Spero che in futuro ci siano altre saghe come questa, perché significa che i nostri avversari si stanno ancora concentrando sulla cosa sbagliata, e questa è solo una buona notizia per noi". La squadra di Woking ha ricordato che dopo il GP di Miami la monoposto di Piastri è stata ispezionata dalla FIA senza riscontrare alcuna irregolarità. L'organo federale ha confermato la piena conformità del progetto inglese.

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Lo stesso Verstappen, pur avanzando dubbi, ha invitato alla cautela: "Penso che dipenda molto dal tipo di pista. Ogni volta che siamo stati davvero competitivi, si trattava di piste ad alta velocità con curve veloci". Il GP di Barcellona, secondo il campione del mondo, sarà dunque il vero banco di prova. Anche perché lì la FIA intensificherà i controlli sulle ali anteriori flessibili, altro tema potenzialmente sensibile per le performance McLaren. Dunque, se il calo di Imola sia effetto delle nuove direttive FIA o solo un episodio isolato legato al circuito resta da chiarire. Ma i sospetti dei rivali sono destinati ad alimentare la tensione fino alla gara di Montmeló.

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