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Il team radio di Kimi Antonelli a fine gara di Abu Dhabi è straziante: Bono lo lascia senza parole

Il dialogo radio tra Kimi Antonelli e Peter Bonnington dopo la bandiera a scacchi di Abu Dhabi svela il peso emotivo di una stagione decisa per due punti: il silenzio finale del rookie Mercedes racconta più di mille parole.
A cura di Michele Mazzeo
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C'è un audio che vale più di una classifica. Non è andato in onda in TV, ma il team radio di Kimi Antonelli al termine della gara del GP di Abu Dhabi è diventato uno dei documenti più crudi del Mondiale della Formula 1 2025. Pochi secondi, una domanda ripetuta, una risposta finale. Poi il vuoto.

Il 19enne bolognese vuole sapere una sola cosa, appena dopo la bandiera a scacchi di Yas Marina. Non gli interessa il risultato personale, né il secondo posto Mercedes nel Mondiale Costruttori. La sua ossessione è il margine con cui Lando Norris ha vinto il titolo sull'amico Max Verstappen. Sa che tutto torna a quell'errore commesso una settimana prima in Qatar, al penultimo giro, quando, spingendo al limite per difendersi dal britannico e provare a raggiungere il terzo posto occupato da Sainz, ha perso per un attimo il controllo della vettura lasciando così involontariamente strada alla McLaren numero #4, regalandogli così due punti importantissimi nell'economia della lotta per il titolo iridato (senza, il 26enne di Bristol a d Abu Dhabi, in caso di vittoria dell'olandese, sarebbe dovuto arrivare almeno secondo per conquistare l'alloro).

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Il silenzio in radio di Kimi Antonelli che racconta l'altra faccia del titolo di Norris

Peter Bonnington, noto ormai come "Bono", storico ingegnere di Lewis Hamilton ora al muretto con il giovane pilota italiano, prova a ricostruire il quadro: Verstappen ha vinto la gara, Piastri è secondo, Norris terzo, Russell quinto. È abbastanza per capire che il Mondiale è cambiato padrone.

Antonelli chiede conferma: "Quindi Norris ha vinto il campionato?". La risposta è secca. Segue la vera domanda, quella che pesa come un macigno: "Di quanto?". Bono inizialmente fraintende, parla del distacco in pista. Antonelli lo interrompe, insiste: "No, ma di quanti punti?". La risposta arriva, nuda e definitiva, ed quella che Kimi non avrebbe mai voluto sentire: "Solo due. Solo due punti". Da lì in poi, Antonelli non risponde più. Il silenzio cala sulla radio. È un attimo che racconta tutto: senso di colpa, responsabilità, impotenza.

Post GP Qatar complicato per Kimi tra accuse Red Bull e odio social

Quella pausa muta è figlia di una settimana durissima. Dopo il GP del Qatar, Antonelli era finito al centro delle polemiche per aver perso il confronto con Norris all'ultimo giro. In casa Red Bull erano partite accuse pesanti, prima via radio e poi nel paddock, che hanno scatenato una valanga di abusi online, culminata in minacce di morte.

Solo in un secondo momento sono arrivate le scuse pubbliche della scuderia austriaca e di Helmut Marko, dopo l'intervento di Mercedes, della FIA e dello stesso Verstappen. Ma il danno emotivo era già stato fatto. Ad Abu Dhabi, quel team radio anticipa ciò che accadrà poco dopo nel paddock, quando Antonelli andrà da Max per scusarsi. Un gesto umano, figlio dello stesso silenzio ascoltato in cuffia.

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Due punti che pesano come un macigno

Il Mondiale F1 2025 si è deciso così: Norris campione per due punti, Verstappen fermato a quattro titoli consecutivi nonostante otto vittorie stagionali. Ma il dato che resta impresso non è numerico: è quel momento in cui persino Bonnington rimane senza parole, mentre Antonelli capisce che l'errore di Losail, assolutamente involontario, suo malgrado, rimarrà comunque impresso nella storia di questo campionato. In Formula 1 il rumore è costante. Per questo, quando cala il silenzio, fa ancora più male.

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