Il dialogo impacciato tra Bagnaia e Dall’Igna ad Assen svela tutto il disagio che c’è in Ducati

A volte, per capire davvero l'atmosfera che si respira all'interno di un team di MotoGP, bisogna guardare oltre i risultati. Assen ha consegnato a Ducati un'altra doppietta firmata Marc Marquez, ma anche l'immagine plastica del disagio che si vive nel box della squadra factory della casa di Borgo Panigale: un Pecco Bagnaia nervoso, silenzioso e distante, incapace di festeggiare il podio, e un Gigi Dall'Igna che prova invano a rincuorarlo.
"Dai, sorridi. Hai fatto una bella gara", dice l'ingegnere. Ma Bagnaia risponde secco: "Per me una bella gara è quando posso lottare. Ho subito tanti sorpassi all'ultima chicane e non capisco il perché". In quel breve scambio c'è tutta la frustrazione del piemontese, che sembra sempre più ai margini di un progetto che intanto continua a esaltare Marquez.
Lo spagnolo, a differenza di Bagnaia, ride, scherza, domina. Dopo il traguardo, al parco chiuso, si concede all'euforia: "Ho gestito, poi ho tolto mezzo secondo. Abbiamo vinto ad Assen!". E a Dall'Igna porge addirittura una rosa: "Dai, buon weekend", tra le risate del team. Bagnaia osserva da lontano, isolato nel suo terzo posto che per lui non vale nulla.
Il problema non è Marquez. E neanche le teorie complottiste che affollano i social: "Ducati pensa solo a Marc", "Bagnaia è diventato una zavorra", e così via. La verità è più semplice: il pilota di Chivasso oggi non riesce a trovare il feeling con la nuova Desmosedici (la GP25, che altro non è che una GP24 Evo con un'anteriore più instabile in frenata). E mentre il compagno di marca si prende tutto – vittorie, attenzione, gerarchie – lui si ritrova fuori fase, in una struttura dove sembra l'unico a non divertirsi.

Lo dimostrano anche i gesti spontanei nel retroscena svelato da Inside MotoGP: Bagnaia che cerca spiegazioni sulla caduta di Alex Marquez, che si interessa, che non si estranea. Il problema, appunto, non è personale. È tecnico, forse gestionale, sicuramente mentale. Pecco non si sente più protagonista. E in Ducati, oggi, contano i risultati. E Marquez ne sta portando a casa tanti, tantissimi.
Dall'Igna lo ha ribadito nel suo consueto post su LinkedIn. "Sono soddisfatto della grande gara di Pecco, una delle sue migliori. Ma dobbiamo continuare a spingere". Poi il tributo inevitabile a Marc: "Ha eguagliato Agostini con 68 vittorie nella classe regina. Nonostante le cadute di venerdì, ha tessuto la sua ragnatela letale. Nessuno poteva sfuggirgli".
Il fatto è che oggi Ducati sorride, ma non tutta. C'è un gruppo che, grazie alle sfavillanti prestazioni di Marc Marquez (e di suo fratello Alex, con la GP24 del team Gresini), vola. E poi c'è Pecco che arranca, confuso tra aspettative disattese e gerarchie incerte. Il campionato non è finito, ma la narrazione sì: oggi, l'uomo Ducati è Marc Marquez. E Bagnaia, per la prima volta da quando veste di rosso, è costretto a rincorrere il proprio compagno di squadra.