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Formula 1, Ferrari ritira l’appello contro Racing Point: si chiude l’affaire “Mercedes rosa”

Si chiude definitivamente la questione “Mercedes rosa”. Anche la Ferrari ha ritirato l’appello fatto contro la Racing Point in merito alle componenti copiate alla Mercedes. La decisione del Cavallino è arrivata in seguito al documento firmato da tutte le scuderie nel quale si specificano i vincoli e le sanzioni per le F1 clone.
A cura di Michele Mazzeo
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Si chiude definitivamente la questione "Mercedes rosa". Dopo il GP d'Italia, ottava prova del Mondiale 2020 di Formula 1, anche la Ferrari ritira il reclamo fatto contro la Racing Point in merito alle componenti copiate alla Mercedes. Dopo McLaren, Williams e Renault, anche la scuderia di Maranello, ultimo team rimasto a battagliare legalmente contro la squadra del magnate canadese Lawrence Stroll, ha deciso di ritirare l'appello presentato in un primo momento alla Corte d'Appello Internazionale della FIA chiudendo di fatto la spinosa questione che ha tenuto banco in questo avvio del campionato F1.

La Scuderia Ferrari Mission Winnow – si legge infatti nel comunicato diramato dallo stesso Cavallino – rende noto di aver notificato alla International Court of Appeal la decisione di ritirare l’appello classificato Case ICA-2020-01-02-03-04. Nelle scorse settimane la collaborazione fra la FIA, la Formula 1 e le squadre ha prodotto una serie di atti – modifiche ai Regolamenti Tecnico e Sportivo 2021, approvati dalla F1 Commission e dal FIA World Motor Sport Council, e Direttive Tecniche – che chiariscono le responsabilità di ogni partecipante al Campionato nella progettazione delle componenti di una monoposto e implementano specifiche modalità di monitoraggio per far sì che tanto la lettera quanto lo spirito dei Regolamenti siano pienamente rispettati. La Scuderia esprime il proprio apprezzamento per la tempestività con cui la FIA e la Formula 1 hanno affrontato efficacemente un aspetto fondamentale del DNA di questo sport così competitivo.

La decisione del Cavallino arriva in seguito all'annuncio fatto da Jean Todt, presidente della Federazione Internazionale dell'Automobile, che ha ufficializzato un documento firmato da tutte le squadre nel quale si specificano i vincoli sulle F1 clone, in modo da evitare in futuro altri casi simili a quello che ha visto coinvolte la Racing Point, rea di aver copiato alcune componenti della RP20 di Sergio Perez e Lance Stroll dalla Mercedes W10 del 2019 vincitrice del titolo costruttori e con Lewis Hamilton di quello piloti.

Alla luce di ciò anche la Racing Point ha ritirato il ricorso presentato alla stessa Corte d'Appello federale in seguito alle decisioni dalla FIA (che ha punito il team britannico con una multa di 400.000 euro e 15 punti di penalità nella classifica costruttori del Mondiale 2020) dopo aver accertato che alcune componenti (i condotti dei freni nello specifico) dell'attuale monoposto della scuderia di Silverstone sono state copiate dalla Mercedes (casa che fornisce il motore alla Racing Point).

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