Flavio Briatore scopre solo a Imola che non può fare il team principal in F1: Alpine corre ai ripari

Il ritorno di Flavio Briatore al comando del muretto di una scuderia di Formula 1, annunciato come una svolta per il team Alpine, ha subito una brusca frenata proprio alla vigilia del Gran Premio dell'Emilia-Romagna 2025. Nonostante le comunicazioni ufficiali della squadra francese parlassero di lui come figura di riferimento dopo le improvvise dimissioni dell'ex team principal Oliver Oakes (per "motivi personali", probabilmente legati alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto il fratello), il suo nome non figura tra i responsabili ufficiali della squadra nei documenti FIA per il GP di Imola (dove ci sarà Franco Colapinto come pilota titolare al posto del ‘licenziato' Doohan).
Il motivo? Briatore non è formalmente iscritto come membro dello staff né possiede una licenza FIA, requisito indispensabile per assumere la guida di un team in gara. A Imola, il team francese ha scoperto che l'ex manager di Benetton e Renault non può agire da team principal, almeno sul piano regolamentare.

Al suo posto, a guidare Alpine in pista sarà Dave Greenwood, attuale direttore sportivo del team e figura con esperienza maturata in Ferrari, Manor/Marussia e Renault, dove aveva già lavorato con Briatore. È lui, almeno sulla carta, il "responsabile della squadra", come confermato da un portavoce Alpine alla BBC.
"Flavio è entrato nel team come consulente esecutivo e rimane consulente. Non c'è altro da aggiungere, né da interpretare", ha dichiarato il team francese. A chiarire ulteriormente il quadro è intervenuta anche la FIA, che ha confermato il rispetto delle procedure da parte della scuderia: "Alpine ha ottemperato a tutti i requisiti normativi relativi alla partenza del signor Oakes e ha presentato la registrazione aggiornata del personale. Spetta ad Alpine fornire un aggiornamento sulla propria struttura gestionale" è difatti la posizione a riguardo della Federazione Internazionale.

Nonostante le limitazioni formali, Briatore resta comunque la figura chiave nella riorganizzazione di Alpine, fortemente voluto dall'AD di Renault, Luca de Meo, per provare a invertire la rotta dopo un avvio di stagione deludente. Il suo ingaggio, avvenuto nell'estate 2024, aveva già diviso l'opinione pubblica, viste le ombre del passato.
Briatore è stato al centro di uno dei più noti scandali della F1, il "Crashgate" del 2008, quando Nelson Piquet Jr. si schiantò deliberatamente per favorire il compagno di squadra Fernando Alonso. La FIA lo squalificò a tempo indeterminato, una pena poi annullata nel 2010 da un tribunale francese. Ma da allora, non aveva più ricoperto ruoli ufficiali nel Circus, limitandosi ad agire come consulente manageriale per Alonso.

Con quattro titoli mondiali all'attivo — due con Michael Schumacher alla Benetton e due con Alonso alla Renault — Briatore resta una figura controversa ma centrale nel paddock. E ora, pur senza licenza, è tornato a muovere le leve decisionali in Alpine. Il GP di Imola sarà dunque il primo banco di prova di questa nuova fase, con Greenwood al comando operativo, ma con il peso ingombrante dell'"advisor" Briatore a sovrintendere ogni scelta.