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Ferrari umiliata dalle foto scattate all’unica parte nascosta della SF-23: “È preistorica”

Nel corso del GP di Monaco della Formula 1 2023 è stato possibile fotografare il fondo delle Ferrari, delle Mercedes e delle Red Bull: il confronto tra la SF-23 e la RB19 è umiliante per il team di Maranello.
A cura di Michele Mazzeo
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Il fondo della Ferrari SF-23 di Sainz fotografato nel dettaglio nel weekend del GP di Monaco della Formula 1 2023
Il fondo della Ferrari SF-23 di Sainz fotografato nel dettaglio nel weekend del GP di Monaco della Formula 1 2023

La Ferrari esce dal GP di Monaco con il morale sotto ai piedi per una SF-23 che ha ancora una volta deluso le aspettative anche su un circuito, come quello di Monte Carlo, che almeno sulla carta sembrava favorirla rispetto alla Red Bull e all'Aston Martin che invece con Max Verstappen e Fernando Alonso si sono prese la scena nel Principato sia in qualifica che in gara.

I piloti del Cavallino, oltre ad una monoposto prestazionalmente inferiore, hanno anche pagato a caro prezzo un clamoroso errore del muretto (quello costato una penalità di tre posizioni in griglia a Leclerc e per il quale Vasseur si è anche dovuto scusare pubblicamente con il suo driver) e la frustrazione, nel caso di Sainz, per una strategia, a suo vedere, troppo conservativa in gara.

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La delusione è stata talmente tanta che diversi addetti ai lavori hanno avanzato anche sospetti riguardo ad un'errata correlazione tra i dati forniti dalla fabbrica e dal simulatore di Maranello e il reale comportamento in pista della monoposto (che anche a Monte Carlo è stata l'unica a soffrire di degrado gomme con le mescole hard). Il tutto ovviamente in attesa del cospicuo pacchetto di aggiornamenti che arriverà nel prossimo GP di Barcellona.

Oltre al risultato, il weekend del Gran Premio di Monaco ha fatto emergere anche un altro preoccupante limite della Ferrari, un limite che in qualche modo sminuisce il lavoro fatto dai tecnici della Scuderia del Cavallino. Durante il fine settimana di gara sul tracciato monegasco infatti i tanti incidenti e il ricorso alle gru per sollevare le vetture hanno svelato la parte delle monoposto che i team fanno molta attenzione a tenere nascosta perché quella che, nell'era delle F1 ad effetto suolo, influisce più di ogni altra sulle prestazioni in pista.

Il fondo della Red Bull RB19 di Perez fotografato nel dettaglio a Monte Carlo
Il fondo della Red Bull RB19 di Perez fotografato nel dettaglio a Monte Carlo

Così come gli incidenti di Hamilton nelle FP3 e di Perez nelle Q1 delle qualifiche hanno permesso ai fotografi di scattare foto al fondo della nuova W14-B e della dominante RB19, l'impatto contro le barriere di Sainz nelle FP2 ha svelato il sottoscocca della SF-23. Questo ha permesso dunque per la prima volta in stagione di fare un confronto tra i fondi delle Red Bull e quelli di Mercedes e Ferrari.

Il fondo della Mercedes W14-B di Hamilton svelato dalle foto dopo l'incidente nelle FP3 a Monaco
Il fondo della Mercedes W14-B di Hamilton svelato dalle foto dopo l'incidente nelle FP3 a Monaco

Il risultato di questa comparazione ha destato grande imbarazzo nella scuderia italiana. Secondo diversi tecnici, infatti, l'architettura del sottoscocca delle RB19 disegnata da Adrian Newey è geniale e rappresenta la vera arma in più che permette alla Red Bull di essere al contempo la macchina più veloce in pista ma anche quella meglio bilanciata e quella che degrada meno velocemente le gomme, mentre quella del fondo SF-23 (il cui principale artefice, l'ex capo dell'aerodinamica, David Sanchez, si è dimesso dopo la prima gara stagionale) è basica ed è quasi del tutto identica a quella del fondo della F1-75 della passata stagione.

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Molti addetti ai lavori non hanno potuto fare a meno di evidenziare questo enorme gap tecnico che c'è tra la Ferrari e la Red Bull nella componente delle vetture che più di tutte fa la differenza a livello prestazionale (e che per questo si cerca di tenere sempre nascosta). Tra questi il commento più duro è stato quello espresso a riguardo dal giornalista di Sky Sport UK, Ted Kravitz, che nel confrontare i sottoscocca rivelati dalle foto fatte durante il GP di Monaco ha da un lato esaltato la genialità di Newey e dall'altro umiliato i tecnici di Maranello e della Mercedes:

"Grazie a Perez, tutta la F1 ha visto il favoloso fondo della Red Bull: è una cosa meravigliosa e bellissima. Soprattutto se lo si confronta con il fondo della Mercedes e della Ferrari, che abbiamo visto anche dalle gru. Quelli sembrano preistorici – ha difatti commentato l'esperto reporter britannico –.

Sulla Red Bull anche i canali Venturi hanno a loro volta dei canali. È così complesso in tre dimensioni. Ci sono elementi che scendono, che si arricciano, cerchi dove inizia il vortice e vortici che si generano a metà del fondo. Vi dico solo che se guardate queste immagini e le confrontate con quelle del fondo della Mercedes e della Ferrari, non c'è da stupirsi che la RB19 sia nettamente più performante" ha quindi chiosato Kravitz sottolineando l'umiliante differenza tra il sottoscocca ideato a Milton Keynes e quelli invece venuti fuori dalle menti degli aerodinamici di Brackley e Maranello.

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