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F1, senza campionato i conti sono in rosso. Carey: “La stagione può finire a gennaio”

Chase Carey, il numero uno di Liberty Media, ha detto che potrebbero essere inserite piste non presenti in calendario (Hockenheim, Imola, Mugello), dichiarato che il campionato può finire a gennaio, e soprattutto ha ufficializzato i conti del primo trimestre, che sono pesantemente in rosso: 39 milioni di guadagni nel 2020, contro i 246 della passata stagione.
A cura di Alessio Morra
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Il Mondiale di Formula 1 doveva iniziare il 15 marzo, ma se tutto andrà bene forse partirà a inizio luglio, con un doppio Gran Premio d'Austria. La volontà di tutti è quella di correre e disputare il campionato, anche se con un calendario ridotto. Bisogna farlo non solo per far divertire gli appassionati e ovviamente per designare un campione del mondo. Ma si ‘deve' disputare il campionato anche perché i conti del primo trimestre di Liberty Media sono estremamente negativi.

Conti in rosso per la Formula 1

Chase Carey, il successore di Bernie Ecclestone, in videoconferenza con gli analisti è parso comunque ottimista, ma è stato altrettanto chiaro quando ha detto ufficialmente che Liberty Media nel primo trimestre ha avuto ricavi per 39 milioni di dollari (36 milioni di euro), una cifra bassissima se la si raffronta con il primo trimestre dello scorso anno quando erano 246 milioni (227 milioni di euro).

Il campionato 2020 può finire a gennaio

Dopo aver detto che in linea teorica c'è la possibilità di non gareggiare proprio nel 2020, Carey ha, a sorpresa, però dichiarato che il campionato si potrebbe chiudere a gennaio e soprattutto ha detto che potrebbero essere inseriti in calendario tracciati che inizialmente non erano in calendario:

Stiamo discutendo con tutti i nostri promotori, ma anche con alcune piste che non sono attualmente nel nostro calendario 2020 per assicurarci tutte le opzioni possibili.

Hockenheim, Imola e Mugello

In calendario, così, potrebbe tornare Hockenheim, dove lo scorso anno si disputò la gara più bella del campionato. Ma a questo punto non si possono escludere nemmeno i circuiti italiani di Imola e del Mugello, che da tempo aspirano a rientrare o a entrare per la prima volta in calendario. E una chance l'avrebbe anche il tracciato portoghese di Portimao.

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