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F1, c’è un team che vuole lasciare: la rivelazione fa il giro del web

“Non possiamo andare avanti così”: parla Gene Haas, numero uno dell’omonima scuderia motorizzata Ferrari, che ha ammesso che la squadra cesserà di esistere se l’onere finanziario diventerà troppo grande.
A cura di Valeria Aiello
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Se da un lato il Coronavirus sta mettendo in dubbio quelle che fino a pochi giorni fa erano delle situazioni consolidate (qui tutte le notizie e gli aggiornamenti sui casi in Italia e nel resto del mondo), d’altra c’è anche chi alcune certezze sembra averle perse già lo scorso anno: parliamo dalla Haas, la scuderia motorizzata Ferrari che ha chiuso con il nono posto il campionato del mondo 2019, compiendo un notevole passo indietro rispetto alla stagione precedente, quando la squadra aveva recitato il ruolo di quinta forza del Mondiale.

La Haas vuole lasciare la Formula 1

Il motivo di questo crollo, a detta della stessa scuderia, non sarebbe però da ricondurre alle qualità della monoposto, né tantomeno a quelle dei due piloti titolari, il francese Romain Grosjean e il danese Kevin Magnussen, che nel 2020 divideranno il box per il quarto anno consecutivo. “Sappiamo di avere una buona vettura, altrimenti alcuni risultati non sarebbero stati possibili, come il quinto posto di Kevin al Red Bull Ring – sono state le parole del team principal Günther Steiner in un’intervista a Speedweek.com – . Non siamo riusciti a gestire al meglio le gomme, perché hanno dimostrato di avere una finestra operativa molto stretta e abbiamo fatto fatica a coprirla, rimanendoci dentroSe non riusciremo a sfruttarle al meglio – ha però aggiunto il manager altoatesino – scivoleremo ancora più in basso”.

Dichiarazioni in linea con quelle del 67enne proprietario del team, Gene Haas. “Questo – dice il fondatore della squadra – è un Mondiale per termometri. Giochiamo con le temperature invece di sfruttare le vetture. Il nostro inizio stagione nel 2019 è stato certamente infelice. La velocità c’era ma lo siamo stati su uno o due giri, perché non siamo riusciti a mantenere le Pirelli nella finestra operativa corretta. Sarebbe bello se costruissero pneumatici non così sensibili alle temperature”. Considerazioni che, in relazione alla decisione di continuare anche nel 2020 con le mescole utilizzate nella passata stagione, lasciano poco spazio a interpretazioni.

Così come le parole di Haas, secondo cui in futuro non si potrà andare avanti così. “Se l’onere finanziario diventerà troppo grande, cesseremo di esistere –  la rivelazione ad Autosport.com – . La nostra preoccupazione è per il cambio di regolamento previsto per il 2021 che porterà a nuove vetture: quando ci costerà? Ogni volta che ci sono cambiamenti, questi costano anche 20, 30 o 40 milioni di dollari. Dicono sempre che la volontà è quella di risparmiare denaro, ma è un qualcosa in continua evoluzione. Alcune volte penso che in realtà non garegiamo in Formula 1, ma in Formula 1.5. Ci sono gare in cui vedo la velocità delle tre migliori squadre e penso a come sia possibile essere molto più lenti. Cosa stiamo sbagliando? Vedremo come inizierà la stagione ma, se avremo un anno come quello scorso, non sarà un bene. Quindi rivaluteremo la situazione, non dico che ci fermeremo, ma dovremo considerare se avrà un senso impegnarci per il futuro”.

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