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Cosa succede a Leclerc e Hamilton, esasperati dalla crisi di una Ferrari sull’orlo dall’implosione

La Ferrari in Canada ha vissuto un altro weekend difficilissimo. I due piloti, Hamilton e Leclerc, non hanno fatto nulla, dopo il Gp, per nascondere le difficoltà della scuderia, che sembra in un limbo dal quale non riesce a uscire.
A cura di Alessio Morra
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Hamilton e Leclerc hanno capito, e già da tempo, che non c'è niente da fare. Questa Ferrari non va, non è competitiva. Non solo per vincere il Mondiale. Con il successo di Russell c'è una terza scuderia vincitrice nel Mondiale 2010. Leclerc si è classificato quinto, grazie al ritiro di Norris, e durante la gara ha avuto modo di lamentarsi, ancora tanto, con il suo box per la strategia, che è stata troppo conservativa. Probabilmente l'esito sarebbe stato lo stesso, i primissimi erano di un altro livello, ma ancora una volta c'è stato un momento di confronto forte – considerato tutto quasi eccessivo – tra il pilota e il box della Ferrari. Ma quel dibattito conferma, anzi certifica, come se ci fosse bisogno, i problemi all'interno del team, che naviga a vista. Hamilton ci ha messo il carico dopo la gara, dicendo e non dicendo. I due piloti sono ai limiti dell'esasperazione, sportiva, ma stavolta in Canada non hanno negato la realtà. E il futuro è tutto da scrivere.

Le difficoltà di Leclerc in Canada

Leclerc sta vivendo un periodo davvero particolare. Perché nonostante tutto è riuscito ad artigliare due piazzamenti sul podio (Monte Carlo e Barcellona), ma non può certo essere soddisfatto. Nella settimana del GP del Canada si erano sparse voci su volontà di addio alla Ferrari del monegasco, che ha sbagliato malamente sia al venerdì che al sabato, quando ha vanificato la possibilità di fare una buona qualifica nell'ultimo giro: ottavo, recuperare non era semplice, considerato pure che davanti c'era Norris.

Leclerc voleva un'altra strategia

La rimonta era difficile. Cosa c'era da fare? Poco. Partenza con la gomma dura. Ottavo era e ottavo è rimasto dopo la prima curva, con Norris davanti, dunque tappato. La McLaren è migliore e non si supera. In attesa di una Safety Car, arrivata quando ormai era troppo tardi, Leclerc ha cercato di rimanere in pista il più a lungo possibile. La strategia era su un filo molto sottile. Lui aveva chiesto di andare sull'unica sosta: voleva il Piano C.

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La Ferrari gli ha risposto che sarebbe stato meglio andare sul Piano B. Si è aspettato, alla fine, è stato Piano B, e cioè due soste, sicure, con la gomma bianca che gli è stata montata al primo pit, dunque con l'obbligo di doverla rimontarne un'altra nel finale di gara. Era virtualmente sesto prima della sosta numero uno, sesto sarebbe arrivato senza il ritiro di Norris. Probabilmente nulla sarebbe cambiato anche con l'unica sosta, perché andando lungo avrebbe comunque progressivamente perso decimi preziosi sui piloti Mercedes, McLaren e su Verstappen.

"È frustrante non avere una macchina per vincere"

Leclerc avrebbe voluto azzardare, comprensibile dal suo punto di vista, avrebbe provato a fare una gara d'attacco, che è nelle sue corde, ma sapeva bene che al netto di un colpo di fortuna non ci sarebbe stato nulla di più del sesto posto. È arrivato quinto, grazie alla follia di Norris, sesto si è piazzato Hamilton, che ora è l'unico dei primi sette a non essere salito sul podio. I due piloti sono forti, ma sembrano a bordo di una barca che continua a navigare in acque agitatissime e che sembra proprio non riuscire a trovare alcuna soluzione, il tempo passa, le gare si corrono e i risultati sono sempre quelli.

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Le parole di Charles, con i media, dopo la gara, sono state chiarissime: "È frustrante non avere una macchina per vincere, però quello che fanno gli altri non influisce sul mio stato d’animo. Penso che sarà un resto di stagione difficile. Se si guarda ai punti, siamo molto indietro, quindi da ora in poi dovremo dominare per recuperare. Non credo ci sia nulla all’orizzonte che ci faccia pensare che domineremo".

Hamilton sconsolato: "Ci sono che vorrei dire, ma non posso espormi troppo"

I due piloti sono esasperati. Entrambi la vivono male. Anche Lewis dopo la gara è stato assai esplicito, pur non dicendo nulla, ma quelle poche frasi dette sono bastate per aprire uno squarcio sulla stagione della Ferrari che è stata fin qui un calvario per un campione come Hamilton, che a Sky Sport F1 è stato ha detto: "Gli aggiornamenti? Io continuo a chiedere, ma vedo come gli altri li portano. Non so perché noi non lo abbiamo ancora fatto. Mi è stato detto che uno arriverà presto, spero davvero sia così. Ci devono essere tanti cambiamenti da portare nel sistema. Succedono tante cose sullo sfondo".

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Per poi continuare: "Ci sono tante cose che vorrei dirvi per spiegare, ma non posso espormi troppo. Il mio obiettivo è influenzare in modo positivo questi cambiamenti. Siamo fuori dal campionato ormai, ma è fondamentale costruire una grande macchina per il 2026. Non dobbiamo sprecare troppo tempo su questo progetto, voglio una macchina migliore sin dalla prima gara". Un Lewis totalmente sincero e altrettanto disarmante, nel definire la Ferrari di oggi che vaga in un limbo che non porta a nulla e che mette in imbarazzo anche due piloti fenomenali

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