Colapinto rischia di essere licenziato da Briatore dopo aver disobbedito all’ordine di Alpine in F1

All'Alpine la crisi non è più solo tecnica ma anche di gestione interna. In un weekend già disastroso ad Austin, con la squadra ultima tra i costruttori e fuori dai punti, Franco Colapinto ha deciso di sfidare un ordine diretto proveniente dal muretto guidato dal team principal Flavio Briatore: restare dietro a Pierre Gasly fino alla bandiera a scacchi.
L'argentino ha invece scelto la via opposta, superando il compagno di squadra al penultimo giro della gara del GP degli Stati Uniti della Formula 1 2025 e aprendo così un nuovo fronte di tensione dentro il team di Enstone.

Ribellione in pista e tensione in casa Alpine
Un episodio marginale per la classifica (Colapinto ha chiuso 17°, Gasly 19°) ma potenzialmente decisivo per i rapporti interni. Il direttore generale Steve Nielsen ha espresso tutta la frustrazione del management nel dopo gara:
"Abbiamo dato istruzioni ai piloti di mantenere la posizione perché stavamo gestendo il carburante con entrambe le vetture e con la variabile aggiuntiva dei giri rimanenti. Come squadra, qualsiasi istruzione impartita dal muretto è definitiva e oggi siamo delusi che ciò non sia accaduto. È qualcosa che esamineremo e affronteremo internamente" si legge infatti nella nota firmata dal braccio destro di Briatore.
La disobbedienza che può costare cara a Colapinto
Il gesto non è passato inosservato ai vertici della squadra, guidata da Flavio Briatore, tornato in Formula 1 per rimettere ordine in un progetto che fatica a decollare. La sua reazione, raccontano fonti vicine al team, sarebbe stata di forte irritazione. Disobbedire a un ordine di squadra, in una situazione in cui non c'era nulla da guadagnare, è stato interpretato come un atto di insubordinazione.
Colapinto, che disponeva di gomme più fresche rispetto a Gasly, ha contestato via radio la decisione del box: "Aspetta, cosa? Mantenere le posizioni? Ma è lento". Pochi secondi dopo, alla curva 1, ha completato il sorpasso ignorando ogni indicazione.
Il futuro incerto del pilota argentino: la decisione di Briatore in stand-by
Con il contratto in scadenza a fine stagione e nessun punto conquistato dal suo arrivo, la posizione di Colapinto appare sempre più fragile. Briatore non ha ancora comunicato se l'argentino farà parte del progetto 2026, e nel frattempo cresce l'ipotesi Paul Aron come possibile sostituto.
Colapinto ha provato a giustificarsi: "Avevo gomme leggermente più fresche di Pierre e ho visto Gabriel (Bortoleto, ndr) attaccare. Volevo tenerlo dietro a entrambi, quindi penso fosse meglio avermi davanti".

Ma la spiegazione non sembra però aver convinto i dirigenti della scuderia transalpina. In un team già scosso dai risultati e dalle tensioni interne, la disobbedienza di Colapinto rischia di diventare il punto di rottura definitivo. Briatore, fedele alla sua linea di disciplina e controllo, starebbe valutando seriamente la possibilità di non confermare il pilota argentino per la prossima stagione.
Il caso Colapinto fotografa perfettamente la crisi profonda dell'Alpine: un team che non trova prestazione, né unità. E ora, anche l'ordine più semplice, cioè restare dietro al compagno di squadra, è diventato un motivo di scontro.