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Doping, confermati i 4 anni di squalifica a Filippo Magnini

Brutte notizie per Filippo Magnini. Il Tribunale Nazionale Antidoping 2 (ovvero di appello) ha confermato la squalifica di 4 anni, comminata in primo grado all’ex campione di nuoto classe 1982 per tentato uso di sostanze dopanti. Secondo quanto appreso dall’Ansa è stato invece assolto il suo compagno di squadra Michele Santucci, mentre il fisioterapista Emiliano Farnetani passa da 4 a 5 anni di squalifica. Per quanto riguarda Magnini, l’appello ha dato ragione alle tesi della Procura di Nado Italia.
A cura di Marco Beltrami
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Brutte notizie per Filippo Magnini. Il Tribunale Nazionale Antidoping 2 (ovvero di appello) ha confermato la squalifica di 4 anni, comminata in primo grado all'ex campione di nuoto classe 1982 per tentato uso di sostanze dopanti. Secondo quanto appreso dall'Ansa è stato invece assolto il suo compagno di squadra Michele Santucci, mentre il fisioterapista Emiliano Farnetani passa da 4 a 5 anni di squalifica. Per quanto riguarda Magnini, l'appello ha dato ragione alle tesi della Procura di Nado Italia.

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Filippo Magnini, confermata in appello la squalifica di 4 anni per tentato uso di sostanze dopanti

Nessuna sorpresa positiva per Filippo Magnini dopo il ricorso in appello presso il Tribunale Nazionale Antidoping 2. Secondo quanto appreso dall'Ansa è stata infatti confermata la squalifica di 4 anni comminata in primo grado all'ex nuotatore considerato uno dei migliori stileliberisti italiani, per tentato uso di sostanze dopanti. Discorso diverso invece per il compagno di squadra Michele Santucci che è stato assolto (in primo grado anche lui era stato punito con 4 anni si stop). Per quanto riguarda il fisioterapista Emiliano Farnetani, pena aumentata di un anno, con 5 anni di squalifica.

Perché Magnini è stato squalificato per 4 anni

L'appello sulla vicenda Magnini dà quindi ragione alle tesi della Procura di Nado Italia. Il pluricampione del mondo paga la frequentazione del nutrizionista Guido Porcellini, a sua volta squalificato per 30 anni e a processo penale a Pesaro. Il classe 1982 che si era ritirato nel 2017, s'era detto del tutto estraneo rispetto alle contestazioni mosse dalla Procura e professato innocente facendo leva anche sull'archiviazione da parte del tribunale penale di ogni procedimento per una sua eventuale responsabilità. La Procura sportiva però ha deciso di punire anche il solo sospetto che potesse aver fatto uso di sostanze proibite. Il Tribunale Nazionale Antidoping 2 ha evidenziato che Magnini si faceva seguire dal dottor Porcellini oltre che per le normali integrazioni, anche per quelle "plus", relative ad ordinativi fatti all'estero. Con queste integrazioni plus, venivano richiesti controlli antidoping privati a Perugia sulle urine del nuotatore. Secondo l'Ansa tale condotta viene considerata dal Tna2 come "tentato uso": con il controllo delle urine, ci si voleva accertare che il prodotto non fosse rivelabile.

La reazione di Filippo Magnini su Instagram

L'ex campione azzurro ha affidato la sua reazione ad Instagram. In un doppio video, Magnini ha anticipato i temi che affronterà in una prossima conferenza stampa: "È finalmente appena uscita (dopo più di un mese) la sentenza sul mio caso. Bene, ora ALLACCIATEVI LE CINTURE. Con questo video che ho realizzato IERI e che posto ora voglio iniziare a farvi capire come è stata gestita la tragedia e l incubo che ho vissuto in questi due anni. Un’attesa infinita in primo e in secondo grado per sapere qualcosa che già era stato deciso. Sono stato al mio posto, in silenzio per tutto il periodo del processo ma ora il tempo è finito, il procedimento è terminato quindi anche io potrò parlare e cercare di dimostrare il torto che ho subito. Dovete sapere tutti tutto. Questo è solo l’inizio. Prestissimo farò una conferenza stampa FINALMENTE"

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