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Terribile caduta per Letizia Paternoster, gelo agli Europei di ciclismo: “È cosciente”

Dopo le quattro medaglie conquistate dagli azzurri, paura per Letizia Paternoster vittima di una terribile caduta. Fortunatamente è cosciente.
A cura di Marco Beltrami
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Quattro gioie e una grande paura. Gli Europei di ciclismo su pista di Monaco di Baviera hanno regalato emozioni discordanti all'Italia. Per quanto riguarda quelle positive, ci sono da registrare quattro medaglie, mentre bisogna registrare purtroppo la terribile caduta di Letizia Paternoster. Uno spavento terribile per la campionessa azzurra, che comunque fortunatamente è cosciente. Ora si attende l'esito di esami più approfonditi.

E pensare che la giornata aveva regalato appunto belle notizie per l'Italia. In primis il bronzo di Miriam Vece nell'inseguimento alle spalle dell'ucraina Starikova e della tedesca Hinze. Stessa medaglia per Vittoria Guazzini, nell'inseguimento individuale, e per Manlio Moro nella prova maschile. Argento invece per Davide Plebani. Un poker che impreziosisce il nostro medagliere nella competizione europea.

Tutto è passato in secondo piano ai Campionati dopo la prova dell'eliminazione femminile, quando si è verificata una brutta caduta che ha coinvolto cinque atlete. Tra queste anche Letizia Paternoster, icona del ciclismo italiano e campionessa del mondo in carica. Terribili le immagini iniziali, che l'hanno mostrata immobile sulla pista per le conseguenze dei contatti con le avversarie. Subito sono arrivati i medici e gli addetti ai lavori sul posto che hanno cercato di capire la gravità della situazione.

La ciclista è stata immobilizzata e trasportata poi in barella in ospedale. Fortunatamente era cosciente, sottoposta alle prime cure del caso con tanto di tutori e antidolorifici. Queste le parole del commissario tecnico della nazionale ai microfoni della Rai: "L’ho vista un po’ confusa, ma mi ha chiamato per nome e quindi sapeva chi sono. Quando le hanno messo il collarino le mancava l’aria e glielo hanno allargato. Si toccava la spalla, era un po’ confusa ma parlava e voleva sapere dov’era, comunicava, muoveva gli arti".

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