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Giro d'Italia 2023

Tappa infernale al Giro d’Italia tra pioggia, freddo, cadute e ritiri: a Viareggio la spunta Nielsen

Tappa difficilissima e complicata da Scandiano a Viareggio, la decima del Giro, costellata da maltempo e cadute. Finale con il gruppo compatto in volata, da cui è spuntata la ruota di Magnus Cort, della EF. Thomas sempre in maglia rosa.
A cura di Alessio Pediglieri
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Tra le polemiche della vigilia sul Covid e l'impatto del virus sul Giro che ha costretto diversi corridori a non prendere il via alla ripartenza della corsa in rosa, si è consumata una tappa d'altri tempi. Costellata da un maltempo costante, l'apparente tranquilla Scandiano-Viareggio si è ben presto trasformata in una corsa a eliminazione. Tanti i ritiri, tra cui quello rumoroso di un altro uomo classifica, Vlasov, e le cadute. E' stata premiata la fuga lunghissima di giornata, che ha tagliato le gambe ai velocisti e al gruppo di Hart che ha recuperato i minuti di svantaggio presentandosi compatto in Versilia, ma pagando una trentina di secondi sui primi tra cui ha trionfato Magnus Cort.

Una tappa, come il Giro in generale, che è stata condizionata pesantemente dal Covid: oltre allo shock per il ritiro del campione del mondo belga, Remco Evenepoel, maglia rosa dopo nove tappe, altri corridori hanno dovuto cedere sotto i colpi del virus, tra cui anche Domenico Pozzovivo,  riaccendendo le polemiche e le critiche attorno alla gestione della positività all'interno del gruppo, dove i controlli sono stati affidati esclusivamente alle squadre per la gestione di protocolli e prevenzioni di rito.

La frazione arriva subito dopo la pausa che separa la prima dalla seconda settimana. Una tappa che non presenta asperità importanti a parte il Passo delle Radici ma che è stata caratterizzata da subito dalle polemiche attorno alle condizioni meteo avverse, tanto che poco prima del via i corridori avevano richiesto di ridurre il tracciato e percorrere solamente gli ultimi 70 chilometri, evitando la parte maggiormente colpita dalle intemperie. Richiesta rifiutata da parte dell'organizzazione e così verso Viareggio, soprattutto la prima parte di percorso è rimasto quello originario, su asfalto bagnato, pioggia battente e temperature basse. Ai limiti della resistenza.

Sui saliscendi iniziali c'è stata anche la prima fuga di giornata, con quattro battistrada che il plotone ha deciso di lasciare andare via, con un picco di oltre 4 minuti di vantaggio nei confronti del gruppo a 135 chilometri dall'arrivo e soprattutto prima delle asperità di giornata. Nessun uomo di classifica tra i corridori di testa, tra cui i nostri Davide Bais (Eolo-Kometa) in maglia azzurra e Alessandro De Marchi (Jayco-AlUla) insieme a Derek Gee (Israel-PremierTech) e Magnus Cort Nielsen (EF Education-Easypost). Al Passo delle Radici, i corridori arrivano stremati, stravolti dal freddo e dalla pioggia ma i 4 battistrada non demordono.

La lunga insidiosa discesa dopo Monteperpoli spacca la corsa: mentre in avanti restano in tre, De Marchi, Gee e Cort, a inseguire a circa 2 minuti c’è Mattia Bais e poi subito dopo altri tre con Milan, Pasqualon e Caruso. Il gruppo maglia rosa insegue a quasi 3 minuti, frastagliati per ché il grosso della corsa è rimasto più attardato a circa 6 minuti dai primi. Il finale di tappa taglia fuori i velocisti tutti troppo lontani per pensare di rientrare sul rettilineo in Versilia. Dove trionfa il danese Magnus Cort.

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