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Giro d'Italia 2023

Il ritiro di Evenepoel per Covid accende la polemica al Giro d’Italia: “Zero professionalità”

Il medico sociale della Soudal, Yvan Vanmol è entrato a gamba tesa sull’organizzazione del Giro, colpevole di quanto accaduto a Evenepoel: “Controlli inesistenti, è stata la cronaca di una morte annunciata”
A cura di Alessio Pediglieri
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Oggi il Giro d'Italia torna sulle strade della Penisola con la decima frazione,  la prima dopo la sosta, la prima della seconda settimana della corsa rosa. La prima dopo l'annuncio di Remco Evenepoel di abbandonare la carovana dopo la positività di domenica sera, subito dopo la conquista della seconda crono e il ritorno in maglia rosa. Un fulmine a ciel sereno che ha sconvolto classifiche e gerarchie e scatenato forti polemiche sull'organizzazione.

Dopo il silenzio, la bufera. A alzare il polverone sul Giro d'Italia ci ha pensato la Soudal Quick-Step, il team che aveva puntato tutto sul belga per questa edizione, che si era messa sui binari giusti: due tappe a cronometro vinte, maglia rosa indossata di nuovo alla vigilia delle montagne, condizioni fisiche generali soddisfacenti. Poi, però, l'imprevisto dietro l'angolo, il Covid che ha compiuto ciò che fino ad oggi nessuno era riuscito a fare: fermare Evenepoel. Così la notizia a poche ore dalla conclusione della crono di Cesena, del ritiro del leader della corsa.

Quello di Evenepoel non è stato di certo il primo caso Covid in seno a questa edizione: in totale sono sette i ciclisti fermati dalla positività, mentre altri si sono visti negare la possibilità di partecipare al Giro. Tutto perché da quando l'OMS, dal 1° maggio, ha derubricato la pandemia ad una semplice influenza, sono venuti meno tutti i protocolli che erano stati utilizzati nel periodo più crudo del virus. E anche dentro la carovana rosa si è abbassata la guardia, lasciando esclusivamente alle varie squadre come decidere di tutelare la salute dei propri corridori: "Siamo arrabbiati. Arrabbiati e delusi" ha tuonato Yvan Vanmol, il medico della Soudal.

"Forse per superficialità, di certo per negligenza dell'organizzazione del Giro, abbiamo dovuto abbandonare la corsa da leader. Remco è abbattuto per quanto successo, è scontento. Tutti fanno sacrifici per arrivare qui, poi succede questo". Ma cosa è successo realmente all'interno dell'organizzazione? Semplicemente sono stati abbassati i protocolli di prevenzione, lasciando ai team eventuali procedure di prevenzione e protezione. "Non dico che i contagi si potevano evitare tutti, ma è evidente che non c'è stata attenzione sufficiente: è la cronaca di una morte annunciata" ha proseguito Vanmol.

Una polemica che ha infuocato anche l'opinione pubblica, rimasta perplessa per l'elevato numero di casi all'intero del Giro, in un periodo in cui in nessuna altra competizione o disciplina si sono registrate positività con una così alta frequenza: "Noi abbiamo applicato solamente la nostra politica che è per preservare la salute dei ciclisti. Remco ha accusato un raffreddore, la sintomatologia c'era e i parametri sono calati. Poteva anche contagiare altri, i suoi valori non erano i soliti. Ma l'allarme c'era sin dall'inizio" ritorna ad accusare il medico della Soudal "ricordate i tanti casi di positività a ridosso del via alla Jumbo-Visma? Dovevano esserci protocolli chiari, invece si facevano conferenze in stanzini di quattro metri…".

A margine del ritiro di Evenepoel, mentre l'organizzazione sottolinea la scelta totalmente autonoma da parte della Soudal di aver deciso di fermare il belga, altri pareri illustri hanno arricchito la discussione come due mostri sacri del ciclismo italiano e internazionale: Giuseppe Saronni e Francesco Moser. Il primo, che ha legato il suo nome a ben 24 tappe totali del Giro, non ha usato mezzi termini sulla vicenda: "Ai miei tempi, quante volte abbiamo corso debilitati, con contagi vari, e abbiamo tenuto duro per guadagnarci il rispetto di tutti? Lui nn l'ha fatto: se mancavano due giorni alla fine non si sarebbe ritirato". Caustico anche l'ex recordman dell'ora e in rosa nel 1984: "Poteva aspettare, perché andarsene così? Si è ritirato ai primi accenni, ancor prima che si scatenasse la vera battaglia per la maglia".

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