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“Pogacar ha commesso il primo errore della sua carriera mancando di umiltà”: la teoria di Gilbert

L’ex ciclista belga è apparso molto critico nei confronti dello sloveno che ha vinto al Criterium du Dauphiné. “Uno sbaglio che può essere corretto perché sono sicuro che torneranno presto la sua semplicità e la sua immagine positiva”
A cura di Maurizio De Santis
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Philippe Gilbert, oggi 42enne, è un ex ciclista. Il messaggio condiviso sui social fa molto discutere per il modo in cui critica apertamente Tadej Pogacar accusandolo di aver peccato di presunzione nei confronti dei suoi avversari, affrontati nel recente Criterium du Dauphiné (vinto proprio dallo sloveno)"A poche settimane dal Tour de France – si legge nel post su X -, Pogačar potrebbe aver commesso il primo errore della sua carriera, mancando di umiltà nei confronti dei suoi rivali", afferma l'ex corridore belga che chiude l'intervento rifilando un'altra stoccata al campione della UAE Team Emirates XRG. Gli consiglia tra le righe di fare ammenda perché, in previsione del Tour de France, fa ancora in tempo a smussare certi atteggiamenti: "Un errore di gioventù che può essere corretto perché sono sicuro che torneranno presto la sua semplicità e la sua immagine positiva".

A cosa si riferisce Gilbert e perché ce l'ha tanto con Pogacar? Non lo dice apertamente ma l'interpretazione che si può ipotizzare fa riferimento (forse) ad alcune dichiarazioni dello sloveno che è apparso molto sicuro di sé, a margine di tappe condotte facendo valere tutte le proprie doti quanto a velocità, resistenza e capacità di tenere un ritmo elevato. Dopo la prestazione dominante a Combloux aveva spiegato che dietro tanto dinamismo c'era una motivazione personale molto forte: "Volevo vedere il traguardo di Urska (la sua compagna Urška Žigart, ndr) in Svizzera. Per fortuna sono arrivato giusto in tempo".

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Gilbert ha forse ritenuto che dietro quest'affermazione ci fosse un comportamento spavaldo? Oppure ha ritenuto che una guida aggressiva di Pogacar e alcune interviste post gara nascondessero altro? Per provare a dare un senso a quelle righe scritte dal belga serve riavvolgere il nastro e tornare indietro di qualche giorno, in particolare alla necessità da parte dello sloveno di recuperare tempo e margini persi nella cronometro rispetto a Jonas Vingegaard e Remco Evenepoel. È riuscito a guadagnare terreno attaccando duramente in entrambi gli arrivi di montagna e mettendo il cappello sulla classifica generale con tre vittorie di tappa. Lungo il percorso ha tenuto testa a Vingegaard nella prima tappa e ha superato in volata Mathieu van der Poel, cosa che in pochi possono azzardare.

In buona sostanza, Pogacar ha dato dimostrazione di forza, apparendo dominante, e ha cercato di prendersi tutto lasciando le briciole ai diretti concorrenti. È forse per questo che Gilbert parla di mancanza d'umiltà? Strano, considerato che le caratteristiche del campione della UAE Emirates sono note da sempre poiché ha uno stile di corsa d'attacco: fiuta nell'aria il momento giusto per partire e scatta via, lo si è visto anche in altre occasioni come non abbia alcuna remora nel prendersi la responsabilità di azioni in solitaria, mettendo un bel po' di minuti (e strada) tra sé e gli avversari.

A voler cercare il pelo nell'uovo per spiegare cosa c'è dietro le affermazioni di Gilbert, si può prendere in esame quel che ha detto Pogacar in occasione dell'ultima tappa al Criterium du Dephiné. "Ho attaccato per difendermi ed evitare gli attacchi degli altri. Sono partito presto e poi sono riuscito a tenere il ritmo fino in cima", e fin qui c'è nulla di anomalo.

Anzi, il ragionamento dello sloveno sembra opinabile quanto a scelta strategica. E allora cosa non va? Probabilmente Gilbert ha ritenuto ci fosse "mancanza di rispetto" in un altro commento quando Pogacar ha chiarito che nelle fasi finali della salita ha preferito non spingere al massimo calando l'intensità del suo ritmo consapevole del vantaggio acquisito. "Jonas è stato molto forte, ma io non volevo neanche spingere fino in fondo – le ultime parole di Tadej – sia per il caldo sia per la salita lunga e poi ero nelle condizioni di potermi rilassare un po' per recuperare". E sarebbe questa forse la presunzione denunciata da Gilbert? Pura strategia da leader.

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