Pogacar al Definato produce una dimostrazione di forza preoccupante in vista del Tour de France

Pogacar ristabilisce le gerarchie e, con una prova di forza, ’ennesima, si prende la leadership del Giro del Delfinato. Il ciclista sloveno, nella sesta tappa da Valserhône a Combloux, ha lasciato tutti alle sue spalle, compresi i suoi principali antagonisti: Jonas Vingegaard e Remco Evenepoel, che gli ha ceduto la maglia gialla. Segnali molto positivi, dunque, in vista del Tour de France.
Pogacar devastante al Giro del Delfinato, si prende tappa e maglia gialla
Pogacar ha attaccato a 7 chilometri dall’arrivo, sulla Côte de Domancy. Un ritmo insostenibile per tutti, che gli ha permesso di andare via in solitaria. E in solitaria è arrivato al traguardo, con Jonas Vingegaard che è stato l’unico a resistere all’andatura del campione classe 1998, chiudendo comunque con un ritardo di +1'01". Terzo posto per Florian Lipowitz, mentre l’ex leader della classifica generale Remco Evenepoel ha concluso quinto a 1'50".
Lo sloveno si prende così la vetta della generale con vantaggi significativi sui suoi rivali. Sensazioni molto positive in vista del Tour de France, con Pogacar che resta il principale favorito. Pogi, con l’aiuto del suo team UAE Team Emirates XRG, proverà a conquistare quella che sarebbe la sua terza Grand Boucle in carriera.
Pogacar dominante in vista del Tour de France
Grande soddisfazione anche in considerazione del margine sugli avversari più temuti, ovvero Vingegaard ed Evenepoel: "Prima della partenza non sapevo se conoscevo questa salita, ma senza dubbio mi ha riportato bei ricordi. La squadra oggi è stata super forte, con Pavel Sivakov e Johnnie Narváez, ma in realtà tutto il team è stato fantastico. Alla fine mi sono sentito bene e sono riuscito a vincere la tappa e a indossare la maglia gialla".
Morale alto per Pogacar, che ha scherzato sul suo ritmo impressionante con la necessità di arrivare in tempo per vedere l'arrivo della compagna Urska al Tour della Svizzera: "Abbiamo deciso di attaccare fin dall’inizio della salita, nella parte più ripida, e ci siamo impegnati fino alla fine. Non avevamo nulla da perdere. Era una giornata calda e dura, e dovevo anche sbrigarmi per vedere la tappa di Urska Zigart al Tour de Suisse, quindi sono arrivato giusto in tempo. È andato tutto bene".