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Dalle gare virtuali al trionfo tra i professionisti: la favola di Luca Vergallito, che sogna il Tour

Il 25enne milanese ha vinto la sua prima corsa a tappe da Pro, rimontando nell’ultima salita. Fino a ieri correva sulle app, poi la a Alpecin-Deceuninck – la squadra di Mathieu Van der Poel – lo ha seguito e tesserato.
A cura di Alessio Pediglieri
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Una storia incredibile, quasi unica ma che dimostra come si sia evoluto anche il mondo del ciclismo, che ha lasciato spazio alla tecnologia a tal punto che tra i professionisti stanno nascendo nuovi astri che non si sono mai cimentati con la "classica" gavetta tra i dilettanti e i giovani su strada o pista. Come il milanese Luca Vergallito che ha vinto la corsa a tappe in Austria, la Oberoesterreich Rundfahrt primeggiando tra i colleghi pro. E fino a qualche mese fa si cimentava sui rulli, disputando solamente gare virtuali.

La ‘vecchia' scuola del pedale potrebbe inorridire davanti a tanto, eppure è la naturale evoluzione dei tempi ed è perfettamente rappresentata dal 25enne milanese Luca Vergallito, laureato in scienze motorie e con una grandissima passione nel sangue, il ciclismo. A tal punto che lo pratica mettendosi subito in evidenza nel corso del Zwift Academy, il concorso sui rulli che aveva coinvolto 160.000 ciclisti "amatoriali" su percorsi virtuali. Vergallito, grazie alle sue prestazioni era riuscito a strappare un contratto da professionista, firmando per la Alpecin-Deceuninck. Non un team di seconda importanza e laterale, ma la squadra di Mathieu Van der Poel, per capirsi.

Tutto è nato con la partecipazione al progetto Zwift, nota piattaforma ciclistica virtuale nata nel 2014 e cresciuta nel corso degli anni passando da una piattaforma di allenamento online a diversi mondi virtuali. Dove è possibile partecipare a eventi social con appassionati di tutto il mondo, testare la propria forma in gare impegnative, scegliere una sessione di allenamento, pedalare su salite che hanno fatto la storia dei grandi Giri, dimostrare di avere tutte le carte per essere un campione, anche se non in modo "tradizionale" pedalando su strade e piste.

Ma poco cambia, perché se hai le qualità, che sia in una stanza con un visore o all'aperto su una vera salita, hai la possibilità di dimostrare la tua classe e di vedere spalancate le porte al professionismo. La meta che sembrava proibita per Luca Vergallito, un ragazzo capace e bravo ma che non aveva mai trovato il treno giusto da cui farsi tirare per raggiungere il traguardo da sempre sognato. Poi, l'opportunità datagli dalla tecnologia e dall'innovazione che ha permesso di colmare le distanze tra il ciclismo professionistico e quello amatoriale, garantendogli il grande salto che nel weekend tra il 3 e il 4 giugno Vergallito ha voluto onorare nel migliore dei modi: sorprendendo ancora una volta tutti e imponendosi in Austria, battendo anche ben più quotati ed esperti colleghi della strada.

L'occasione è arrivata per la corsa a tappe Oberoesterreich Rundfahrt, della durata di tre giorni, inserita nel calendario UCI come competizione 2.2, in cui Vergallito si è imposto nell'ultima frazione e in classifica generale, conquistando il suo primo trofeo da Pro, sprintando nell'ultima salita che gli ha regalato il successo e ribaltando letteralmente la classifica generale. Prima dell'ultima frazione era 29°, ma con la progressione verso Hinterstoder Hoss è riuscito a comare lo svantaggio di 40″ e a imporsi in generale per un solo secondo.

Luca Vergallito ha conquistato nel modo più bello la prima vittoria in carriera, alla sua prima stagione da professionista in un anno in cui si era qualificato sesto alla Freccia delle Ardenne vinta dall’olandese Menno Huising davanti a Francesco Busatto, e dopo aver partecipato al Giro di Norvegia (quindicesimo in classifica generale) e al Circuito delle Ardenne Tecnicamente, il 25enne milanese è anche schierabile a livello World Tour nella squadra che ha Mathieu van der Poel come uomo di punta. Per puntare in alto e continuare la favola. Lontano dai rulli.

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