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Giro d'Italia 2023

Da Bernal a Yates, i favoriti di un Giro d’Italia 2021 che sarà folle e imprevedibile

Il Giro d’Italia 2021 sembra costruito per avere una sorpresa dopo l’altra ogni giorno. I favoriti in partenza sono davvero tanti, da Bernal a Yates, da Joao Almeida a Hinley. Saranno due le variabili impazzite: Remco Evenepoel, che torna alle gare dopo l’incidente terribile del Giro di Lombardia e gli italiani, tutti giovani e sfrontati insieme a Nibali, forse alla sua ultima possibilità di vittoria nella corsa rosa.
A cura di Jvan Sica
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Il Giro d’Italia 2021 sarà una corsa folle e imprevedibile. Basti dire che nella prima settimana ci sarà un difficile arrivo in salita sullo sterrato, mentre la seconda settimana si conclude con lo Zoncolan, in cui ci sono tratti al 27%. E siamo solo alla seconda settimana appunto, nella terza ci sono montagne su montagne e per chiudere una cronometro di 30 chilometri.

Per vincere serve prima di tutto una condizione fisica spaventosa, si sale su passi alpini davvero impervi e bisogna tenere anche in una lunga cronometro, poi è fondamentale una mente strategica di primissimo livello, perché nemmeno un grammo di energia deve essere dispersa lungo il percorso, la fortuna, perché quella serve sempre e una squadra che sa esaltare le tre cose di cui sopra per proteggere e accompagnare i capitani.

I favoriti del Giro d'Italia 2021

Per parlare di favoriti allora, è fondamentale capire quali sono le squadre migliori che scendono in campo in questo Giro d’Italia 2021. La migliore è, come accade spesso in questi anni la Ineos-Grenadier, la squadra dell’ultimo vincitore, l’inglese Tao Geoghegan Hart. Il capitano questa volta è Egan Bernal, che ha dovuto saltare il Giro nel 2019 per infortunio, ma che ha vinto il Tour de France nello stesso anno. Se il colombiano è in forma è il corridore perfetto per questo Giro, ma i problemi alla schiena ancora preoccupano.

La squadra è fortissima perché può proteggerlo in pianura con gente come Moscon e Ganna, ma allo stesso tempo ci sono compagni di viaggio anche per le salite, come Pavel Sivakov e Jhonatan Narváez. La Ineos che prima era la Sky è sempre riuscita perfettamente a capire in corsa su quale cavallo puntare, nel caso in cui il capitano designato desse segni di cedimento. Non lo speriamo per Bernal, finalmente in partenza per il “suo” Giro d’Italia, ma di sicuro Sivakov può prendere quasi senza colpo ferire lo scettro dalle mani del colombiano.

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L’altro grande favorito della corsa rosa è Simon Yates della BikeExchange. Al Tour of the Apls l’inglese ha dimostrato che in salita è in grande spolvero e la squadra ha ottimi corridori, come Tanel Kangert e Mikel Nieve. In questo caso se Yates non dovesse andare, difficile che un altro corridore della sua squadra ne possa prendere il posto da capitano.

Un passo dietro i due grandi favoriti, i capitani delle due altre grandi squadre presenti. La Jumbo Visma non ha portato Roglic e si affida a George Bennet. Il neozelandese si è classificato ottavo al Giro del 2018, non è di sicuro un talento enorme, ma ha la squadra che può preservarlo e aiutarlo su tutti i terreni. L’altro squadrone presente è la Deceuninck-Quick Step, mostruosa nelle corse di un giorno ma sempre più strutturata anche per i grandi giri. Il capitano ufficiale è il portoghese João Almeida, ma in squadra c’è un uomo, anzi un ragazzino che si è appena ripreso da un infortunio terribile dopo la caduta da un ponte nel Giro di Lombardia 2020. Quel ragazzo è Remco Evenepoel che continua a dire di essere in Italia semplicemente per la squadra e per Almeida, ma se la sua forma cresce subito, tutto può accadere.

C’è ancora una squadra che ha sempre fatto grandi cose nei grandi giri e che vuole, come accade spesso, dettare la sua legge. È l’Astana, lei sì con un capitano unico, Aleksandr Vlasov, ormai pronto a 25 anni per mostrare di essere allo stesso livello della nidiata meravigliosa insieme Van Aert e Van der Poel.

Un gradino sotto questi ci sono Jay Hindley, ma solo perché la sua squadra non è allo stesso livello dei grandi team. Lui però lo scorso anno è arrivato a 39 secondi dalla vittoria, per cui non bisogna assolutamente considerarlo meno degli altri. Insieme a lui almeno due spagnoli, Mikel Landa, capitano della Bahrain che vuole vincere un grande giro dopo aver sfiorato tante volte l’affermazione e Marc Soler, in grande spolvero al Tour de Romandie e con i gradi di capitano affidati da tutta la Movistar al completo. Nome un po’ più nerd è poi quello John Hugh Carthy, terzo alla Vuelta 2020.

Dove sono gli italiani? Purtroppo non siamo in pole position, come è sempre accaduto nella storia, ma questo è il nostro livello nei grandi giri al momento e sono possibili sono due cose. La prima è tifare e sperare in un grande Vincenzo Nibali, ripresosi da poco da un problema al polso, la seconda è capire se qualche giovane può dare fastidio ai grandi. I nomi, Ciccone, Vendrame, Battistella, Felline, Aleotti, Masnada, Affini, Formolo sono davvero tanti. Speriamo che da questo gruppone venga fuori il nostro idolo del futuro.

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