Clamoroso per il Giro d’Italia 2027, si studia la Grande Partenza più lontana della storia: in Australia

Il Giro d'Italia rischia di chiamarsi in futuro tale solo per onore di firma perché ciò che sta filtrando dall'organizzazione di RCS, che da sempre gestisce la Corsa rosa, è qualcosa di clamoroso. In lizza c'è un accordo con la ricchissima Arabia Saudita con cui da tempo si sta tessendo una tela che potrebbe vedere i ciclisti scattare dalle dune di Dubai. Ma ciò che sarebbe epocale è ciò che si avrebbe in programma per il 2027 con la Grande Partenza che scatterebbe dall'altra parte del mondo, dall'Australia: sarebbe il Giro più lontano dall'Italia dopo oltre cent'anni di vita.
L'organizzazione del Giro non smentisce: "Non diciamo no a nessuno, tutto è possibile"
Per capire che non si tratta di un gossip o di una classica boutade si deve partire dalla risposta di Mario Vegni, patron del Giro che di fronte all'indiscrezione ha fatto spallucce ma senza smentirla: "Non si esclude nulla… tutto è possibile. E' di sicuro interesse, non diciamo no a nessuno quando si propone. Bisogna studiare bene gli interessi e capire qual è la posizione dell'UCI oltre ad attendere" ha concluso Vegni, "come verrà riformato il calendario a breve e quali saranno le nuove regole."
L'indiscrezione che conferma l'idea: la Grande Partenza in Australia, da Perth
Un fulmine a ciel sereno che vedrebbe un'edizione epocale, la 110a del Giro d'Italia che mai si è spinto così lontano nella sua storia. A rivelare l'anteprima è stato il giornalista di Michael Tomalaris sulle pagine di Sporza. "So da una fonte attendibile che l'organizzatore del Giro, RCS, sta cercando il modo di portare il Giro in Australia", ha spiegato Tomalaris. "So che a molti sembra impossibile, ma ci stanno sicuramente pensando. Credo che il posto più logico sia Perth, perché è il più vicino all'Europa. Ma anche Melbourne e Sydney sarebbero interessate. Queste regioni sono sempre alla ricerca di grandi eventi".
Il Giro d'Italia con partenza in Australia, ecco come sarà possibile
Ma come potrà essere possibile vedere una partenza in Australia e poi proseguire in Italia? Semplice, tutto sta in una organizzazione logistica ben studiata e possibile con il patrocinio dell'UCI, delle squadre e delle varie associazioni di ciclisti che dovranno accettare qualche cambiamento, anch'esso storico, sulle tradizionali tre settimane di gara e tre giorni di riposo. L'idea è di ripetere il "trittico" della Grande Partenza all'estero e se fosse in Australia, dopo la terza tappa i corridori dovranno affrontare un volo di sedici ore per rientrare l'Italia. Questo significherebbe che probabilmente ci saranno ben due giorni di riposo consecutivi dopo la tre giorni australiana. Se i corridori venissero compensati nel modo corretto per recuperare le proprie forze, potrebbero pensarci seriamente, perché alla fine, tutti saranno sulla stessa barca, perché tutti dovranno affrontare gli stessi voli e affrontare i medesimi svantaggi.