Zlatan Ibrahnovic: “Mi manca l’adrenalina del campo ma lo stress c’è sempre, tra un anno sarò pelato”

Zlatan Ibrahimovic non si è mai fermato da quando ha attaccato le classiche scarpette al chiodo di fine carriera, perché da quando non entra più in un campo da calcio continua ad avere una vita a dir poco frenetica. Sempre per il calcio, anche se in ruoli diversi e per lui inediti che non gli fanno provare le stesse emozioni di una partita ma che gli portano uguale stress: "Mi manca da morire l'adrenalina da calciatore ma è impossibile poterla riprovare oramai. Ma lo stress c'è sempre, quello non manca mai. Avanti così, fra un anno mi ritroverete senza capelli".
Lo Zlatan Show è andato in onda al Festival dello Sport con un Ibrahimovic in splendida forma, prendendosi uno straordinario applauso del pubblico in platea che lo ha accolto come ai vecchi tempi quando imperava nelle aree di rigore avversarie. "Oggi ho le giornate comunque occupate in tutto. Faccio parte della RedBird che è la proprietaria del Milan e li rappresento in tutto, ho un ruolo importante anche nel club dove mi occupo e mi preoccupo che tutti riescano a dare il loro meglio. Poi a parte questo, continuo ad allenarmi, ho tantissimi piccoli progetti che mi tengono sempre in attività".

Ibrahimovic: "Mi tengo occupato ma è impossibile risentire la stessa adrenalina di quando giocavo"
Un Ibra ancor più incluso nel mondo del calcio più di quanto non lo fosse quando indossava le maglie della nazionale svedese e quelle dei più grandi club al mondo: "Da quando ho smesso di giocare a calcio ho bisogno di sentirmi vivo. Sembra che il tempo stia fermo durante il giorno e così mi devo sempre attivare per darmi da fare e rendermi occupato. Non come prima perché è impossibile, perché quella adrenalina da calciatore non ci sarà più, qualcosa di unico quando giocavo. Però sono sempre attivo e mi impegno".
Ibrahimovic: "La mia bella vita è durata solo tre mesi… ora per lo stress perderò anche i capelli"
A tal punto che pause e riposi per Zlatan non esistono mai: "Il mio riposo è durato solamente tre mesi… dopo 25 anni in cui ho creato il mio futuro per poter vivermela bene… ma è durato solo tre mesi perché ora sono tornato in full immersion in questo programma ma va bene. Per l'80 per cento vivo e lavoro a Milano. Palestra, poi Milanello o Casa Milan, poi viaggio molto in Europa e in giro per il Mondo sempre per la RedBird e i loro affari, un mondo diverso che mi sta facendo crescere come persona. Senza alcun ufficio, perché se ce l'hai ti radichi e ti fermi, così invece mentalmente mi sento libero. Anche se non è facile: un anno fa mi ero tagliato i capelli, fra un anno per lo stress probabilmente sarò calvo".

Ibrahimovic e le tre richieste a Cardinale: "Se poi ti piaccio o no, è un problema tuo"
Per Ibrahimovic, la priorità resta il Milan con un rapporto diretto con Jerry Cardinale, il patron di RedBird e dei rossoneri cui l'ex attaccante per accettare l'attuale incarico ha richiesto tre cose precise: "Per convincermi ci sono volute almeno sei sedute di incontri e poi l'ho guardato e gli ho chiesto tre cose precise senza le quali non avrei accettato: avere un incarico a lungo termine, tornare a vincere. Vincere fa parte del mio DNA io quando faccio le cose devo vincere. E terzo: devo essere me stesso perché altrimenti non mi piace non sto bene. Se poi ti piaccio o no… è un problema tuo"