Vlahovic manda un messaggio a Tudor: “Mi manca qualcosa perché prima giocavo e non giocavo”

Dusan Vlahovic ha fatto il suo. In Juventus-Sporting Lisbona ha timbrato il cartellino, siglando il gol dell'1-1, il terzo della sua Champions League. Il secondo delle ultime tre partite, il primo dell'era Spalletti. Dopo la partita l'attaccante serbo si è presentato subito ai microfoni di Sky dove ha mostrato rammarico per il risultato finale: "Sono contento di aver segnato, sì, ma devo parlare della partita. Non siamo contenti del risultato. Pensiamo che potevamo fare di più. Abbiamo fatto una partita tosta, abbiamo giocato meglio di loro, sono una grande squadra, palleggia bene, che mette gli avversari sotto. Abbiamo risposto bene, ma ci è mancato il secondo gol".
3 punti per la Juventus in Champions League
Tre punti in quattro partite nella fase a campionato oggettivamente sono pochini per la Juventus, ma c'è tempo per recuperare. Vlahovic è chiarissimo. La Juventus è decisa a cambiare marcia anche in Champions: "Noi pensiamo di vincere tutte e quattro le partite rimaste".
"Il rinnovo? Penso al derby con il Torino"
A Sky, il centravanti ha parlato anche del suo contratto, in scadenza a giugno. Il rinnovo non è il primo dei suoi pensieri: "Abbiamo parlato del contratto, ma io sono concentrato sul mio presente. Io penso soprattutto alla partita di sabato, la prossima, il derby, non sarà una partita facile, vogliamo vincere".

"So che non è stato un gesto bellissimo"
Vlahovic è stato sostituito da Spalletti a causa di un problema fisico, che pare di poco conto: "Io ho sentito un dolore al flessore e ho chiesto il cambio. Mi spiace non essere riuscito a finire la partita. Si sente adesso perché durante la preparazione non ho giocato tanto, poi giocavo e non giocavo. Sicuramente mi manca ancora qualcosina per giocare i 90 minuti, sto dando il cento percento, mi spiace che non sono riuscito a dare il massimo per vincere questa partita".
Fabio Capello a Vlahovic ha fatto la domanda più pepata. L'allenatore gli ha ricordato un piccolo battibecco con un compagno di squadra, McKennie, a inizio ripresa quando è stato un po' egoista. Il serbo ha calciato in porta, nonostante fosse libero alla sua destra l'americano: "Me ne sono accorto subito. So che non è stato un gesto bellissimo. Se la passavo a lui e continuavo facevo gol perché potevo andare dritto in porta. Nel contesto della partita lui lo sa che io non ho intenzione di litigare".