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Vicario ha mantenuto la promessa al piccolo Milan: in campo insieme a Udine

Il portiere dell’Empoli che ha deciso di ‘adottare’ un piccolo ucraino in fuga dalla guerra, lo ha portato con sè in campo prima della sfida di Udine.
A cura di Alessio Pediglieri
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La trasferta di Udine per l'Empoli è di quelle da dimenticare e in fretta: quattro gol subiti, una partita gestita malissimo e spesso in balìa assoluta dei bianconeri, scatenati sulle ali di un imprendibile Duelofeu. Che ha fatto impazzire la difesa toscana e ha messo più che in semplice difficoltà il portiere dell'Empoli, Guglielmo Vicario. Il numero uno di Andreazzoli ha dovuto raccogliere il pallone per ben quattro volte nella propria porta eppure per lui, non è stata una gara come le altre.

Il motivo? Semplice: Guglielmo Vicario ha mantenuto la promessa fatta al piccolo Milan, il giovane profugo ucraino che il portiere ha contattato prima via social per poi ospitarlo insieme alla mamma, a casa dei suoi genitori che vivono in Friuli. Per poi portarlo con sè in campo alla Dacia Arena nei minuti prima del fischio di inizio della partita.

Vicario, friulano di origine e che proprio nell'Udinese ha tirato i primi calci al pallone, si presenta con tutta la propria squadra schierata insieme a quella dell'Udinese per il saluto al pubblico con tutti i giocatori accompagnati da ragazzini che vestono le maglie delle squadre. Davanti al portiere, in tenuta bianconera udinese, il piccolo Milan felice e soddisfatto di vivere quell'emozione. Un sorriso, qualche parola d'affetto e così si consuma uno dei momenti da incorniciare, al di là di come poi è finita la partita.

L'unico che mancava, con Milan in campo e la mamma in tribuna insieme ai genitori di Vicario, era il papà che purtroppo è rimasto in Ucraina come lo stesso Vicario aveva raccontato, al momento senza però andare al fronte ma in attesa di comunicazioni. Con lui Vicario era riuscito a creare un collegamento dall'Italia per fargli salutare Milan al quale si stanno dedicando i suoi genitori che lo hanno iscritto anche ad una scuola calcio friulana: "E' il suo songo, proveremo anche a farlo integrare il prima possibile con un interprete perché non parla italiano" aveva detto Vicario che ha già regalato una parte del sogno al piccolo Milan.

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