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Verso il derby, più Milan che Inter: ecco i motivi che favoriscono i rossoneri

Dal problema Covid che ha fermato sei nerazzurri, ai rientri dei sudamericani all’ultimo istante. Passando dalla ‘supremazia’ rossonera in campionato, con il primo posto e una difesa al momento perfetta. Senza dimenticare il rientro di Ibrahimovic e i malumori di Eriksen, per un derby che è già uno spartiacque per Inter e Milan.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il derby si avvicina prepotentemente e Milan e Inter iniziano a fare i conti con i giocatori a propria disposizione tra infortuni, nazionali e positivi da coronavirus. A stare peggio sono i nerazzurri di Antonio Conte che si apprestano alla stracittadina della 4a giornata di campionato con più cerotti dei rossoneri. Il problema Covid c'è ed è evidente, con un totale – al momento – di sei positivi e un ‘gruppo squadra' a forte rischio nuovi contagi. Senza dimenticare i tanti nazionali sparsi per il mondo, i tempi di rientro e la preparazione che rischia di diventare approssimativa.

Il primato in classifica – Il ‘pendolino' dei pronostici parla rossonero. Non solo perché l'Inter è in difficoltà in questa vigilia in cui tutto sembra remare contro i nerazzurri ma anche perché a questo derby il Milan si presenta gonfiando i muscoli. La squadra di Pioli è prima in classifica, ha una condizione psicofisica invidiabile, guardando dopo tanto tempo i rivali cittadini dall'alto verso il basso. Avrà a disposizione due risultati utili su tre e – anche se in un derby tutto viene resettato al calcio d'inizio – potrà virtualmente gestire una situazione a propria disposizione.

Il ‘rodaggio' dell'Europa League – Il Milan sta meglio dell'Inter, i dati lo confermano. E' vero che i rossoneri hanno iniziato a giocare prima dei nerazzurri per ‘colpa' di una Europa League che li ha chiamati a ben tre turni preliminari che sono serviti come ‘rodaggio' generale. Stefano Pioli ha potuto testare i suoi giocatori, esprimere per l'ennesima volta schemi e direttive che avevano fatto concludere in crescendo la scorsa stagione. Permettere ai nuovi di entrare nei meccanismi in modo graduale ma immediato, evitando di sentire l'assenza di vari infortunati. Avversari più deboli e via via sempre più quotati ha dato al Milan la possibilità di crescere di intensità e di livello fino ad approcciarsi al campionato più rodato di altri.

Una difesa perfetta – Stefano Pioli ha un gruppo che conosce bene e che lo conosce bene. Nei vizi e nelle virtù. Ma con un valore aggiunto: la poca pausa forzata tra coronavirus e preliminari di Coppa non ha fatto staccare la spina a diversi giocatori, soprattutto da un punto di vista mentale. E questo è stato fondamentale per un inizio di stagione importante: primato e zero gol subiti in campionato. Alla lunga, uno ‘sforzo' che potrebbe avere un effetto boomerang ma al momento è l'arma in più e questo derby sembra calzare a pennello per vincere e riaccendere ulteriormente l'autostima.

Autostima e Ibrahimovic – Il Milan ha ritrovato il suo uomo più rappresentativo proprio nel momento più significativo: Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese arriva nel derby dopo aver sconfitto anche il Covid. Se da un punto di vista fisico bisognerà attendere il verdetto del campo, da un punto di vista psicologico e di morale è già un successo: l'ambiente si nutre della linfa di Zlatan non solo capace di trascinare il gruppo a prestazioni importanti ma anche insegnando ai più giovani di percepire la paura degli avversari.

Continuità di progetto – La proprietà ha vinto il proprio scudetto del mercato ancor prima che la sessione iniziasse con la conferma di Stefano Pioli. La scelta di non cambiare la guida tecnica conferendo fiducia e tranquillità al gruppo ha permesso un riavvio positivo senza una nuova ripartenza. Un anno fa di questi tempi si era già nel caos di Giampaolo, oggi tutto tace. si pensa a giocare, a progettare. Vincendo.

La pandemia di coronvarius – Per Antonio Conte la vigilia è stata una autentica novena. Sei giocatori positivi per coronavirus, una ‘mattanza' sanitaria che ha fermato metà difesa e soprattutto ha condizionato e condizionerà fino alla fine l'avvicinamento al derby. Il Covid ha messo ko giocatori come Nainggonan, Bastoni, Skriniar e Gagliardini, sta minando un gruppo arricchito dagli acquisti estivi ma che adesso si presenterà con la coperta corta ad un primo spartiacque stagionale.

Sanchez, Eriksen e il mal di pancia – Una vigilia di questo tipo era ciò che di peggio potesse accadere ad un'Inter ancora avvolta dai dubbi su schemi e uomini da schierare. Per Conte, gli arrivi di Hakimi, Kolarov e Vidal permettono cambi di sistema dal 3-5-2 al 3-2-3-1 fino al 4-4-2 ma c'è necessità di tempo e la classifica e gli appuntamenti non permettono di perdere ulteriore terreno. Bisogna ancora inquadrare la posizione di Eriksen che scalpita in panchina e che ha già detto di non accettarla cos facilmente. Così come dal Cile hanno gettato il sassolino per Sanchez "fuori forma" perchè gioca poco.

Troppi gol incassati – Qualcosa che non va si è visto nelle prime giornate quando l'Inter ha anche giocato bene ma non è stata in grado di gestire le situazioni a proprio vantaggio. Se da un lato ci sarà il Milan con una difesa ancora a zero reti subite, i nerazzurri hanno patito un male difensivo evidente senza mai difendere la propria porta in modo esemplare. Handanovic ha subito sempre almeno un gol e si è capito che senza almeno due centrali di ruolo, la difesa non copre sufficientemente la spinta offensiva di una squadra votata più ad offendere che a difendersi.

Il rientro dei nazionali – Oltre tutto ciò, Conte deve fare i conti anche con le Nazionali e le loro convocazioni. Tra i possibili titolari ci sono diversi nazionali sudamericani che rientreranno solamente all'ultimo. Di questi bisognerà valutare le condizioni unicamente a ridosso del derby. Si parla di giocatori ‘chiave' come Sanchez e Vidal dal Cile, l'argentino Lautaro Martinez. Al contrario del Milan che ‘vanta' impegni europei che non impongo trasferte oltreoceaniche.

Prova d'esame – Per l'Inter questo derby rischia di trasformarsi in un incubo per i diversi motivi elencati e rappresenta in tutto e per tutto una prova d'esame dove il fallimento significherebbe immediato ridimensionamento. Il progetto Conte non può permettersi una nuova frenata, al di là di dinamiche di classifica. La forza del Milan, le contingenze avverse della vigilia, i problemi di assetto e di gestione fanno parte del gioco e la posta in palio ha il sapore di una verifica fondamentale per conoscere le reali ambizioni. Un avversario che arriva nel pieno delle forze, favorito dalla vigilia, in una condizione di certo migliore è semplicemente lo specchio in cui quest'Inter deve imparare a confrontarsi. Senza alibi.

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