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Van Basten e il gol contro l’Urss all’Europeo ’88: “Non mi ero reso conto di ciò che avevo fatto”

L’attaccante olandese ex Milan Marco Van Basten torna sul leggendario gol del 2-0 segnato con una parabola incredibile all’Urss nella finale del campionato Europeo del 1988 considerato tra i più belli della storia del calcio: “Ho avuto tanta fortuna. Subito dopo la rete non avevo ancora capito cosa avevo fatto”.
A cura di Michele Mazzeo
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La finale del Campionato Europeo 1988 è ricordata non solo per il trionfo della super Olanda di Ruud Gullit, Frank Rijkaard e Marco Van Basten sull'Urss, ma anche e soprattutto per in quella gara fu segnato uno dei gol considerati tra i più belli della storia del calcio. Autore di quella strepitosa rete, che valse il 2-0 per gli "oranje", fu proprio l'ex centravanti del Milan che calciando al volo da posizione defilata fece fare al pallone una parabola incredibile riuscendo a beffare il portiere sovietico Rinat Dasayev.

Marco Van Basten: "Gol contro l'Urss all'Europeo '88? Ho avuto tanta fortuna"

Il "cigno di Utrecht", in un'intervista rilasciata al sito Uefa.com, è tornato proprio su quella leggendaria marcatura nella finale degli Europei del 1988  raccontando: "Eravamo nel secondo tempo ed ero un po' stanco. Arnold Muhren crossò e pensai: ‘Ok, posso stoppare la palla e affrontare tutta la difesa oppure potrei correre un rischio e tirare'. C'è bisogno di molta fortuna con una coordinazione del genere, ma tutto andò bene. È una di quelle cose che a volte capita e basta. Ci puoi provare, ma hai bisogno di tanta fortuna e quello era il momento giusto".

L'ex Milan: "Dopo la rete non capivo bene cosa avevo fatto"

Ma Marco Van Basten (qui l'intervista rilasciata qualche tempo fa in esclusiva a Fanpage.it) ha svelato anche altro riguardo quella rete entrata di diritto nella storia del calcio sia per importanza che per la sublime bellezza: "Potrei dire tante cose -ha continuato infatti l'ex attaccante del Milan -, è stata una sensazione fantastica. Sono felice e grato che questo momento sia stato riservato a me e all'Olanda. Fu il gol del 2-0, l'attimo in cui capimmo che avremmo vinto quella partita. Non ho capito davvero quello che avevo fatto e si può notare dalla mia reazione. Era come se mi chiedessi ‘Cosa sta succedendo?'".

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