Un difensore è già in area quando parte il rigore e spazza la ribattuta: conosceva bene la Regola 14

La Regola 14 del Giuoco del Calcio disciplina il calcio di rigore in ogni suo aspetto, incluse le infrazioni che possono essere commesse dal portiere, dal giocatore battente oppure dai compagni di entrambi. Anche per chi la conosce bene, quello che è accaduto nel finale della caldissima partita di andata del playoff per essere promossi nella Liga, che vedeva uno di fronte all'altro Mirandes e Oviedo, è sembrato essere un'infrazione che avrebbe dovuto portare alla ripetizione del penalty che era stato parato dal portiere dei padroni di casa. E invece il difensore che aveva invaso l'area di rigore prima che il pallone lasciasse il dischetto, spazzandolo poi di testa, aveva calcolato tutto molto bene, perché conosceva la regola in questione anche nelle sue pieghe più sottili e non esplicitate: nessuna ripetizione del penalty e vittoria per 1-0 del Mirandes fondamentale in vista del ritorno in programma sabato prossimo.
Il rigore sbagliato dall'Oviedo contro il Mirandes nella finale del playoff per salire nella Liga
Domenica sera si è giocata l'andata della finale del playoff di Segunda Division tra Mirandes e Oviedo, per decidere chi sarà la terza squadra promossa nella Liga dopo Levante ed Elche, salite direttamente nella massima divisione iberica in virtù dei primi due posti nella stagione regolare. Il match è finito 1-0 per il Mirandes in virtù del gol segnato al 3′ da Reina, ma l'Oviedo avrebbe potuto pareggiare a cinque minuti dalla fine qualora Santiago Colombatto, centrocampista argentino che ha giocato in Italia con le maglie di Cagliari, Pisa, Trapani, Perugia e Verona, avesse trasformato il rigore concesso dall'arbitro alla squadra asturiana.
Raul Fernandez ha tuttavia parato il rigore tuffandosi alla sua destra e sulla respinta il più veloce a fiondarsi sul pallone è stato il difensore del Mirandes Unai Egiluz, che ha allontanato la sfera di testa proteggendo in maniera decisiva il vantaggio della sua squadra. L'Estadio Municipal de Anduva è saltato come un tappo di champagne, ma nessuno in campo ha esultato, aspettando il giudizio definitivo della sala VAR, qualora ci fosse stata qualche irregolarità tale da portare alla ripetizione del rigore. Sono stati interminabili attimi di tensione, finché il VAR Caparros Hernandez non ha comunicato all'arbitro di campo Galech Apezteguia che l'azione era stata corretta: né il portiere del Mirandes si è spostato in avanti prima della battuta, né alcun suo compagno è entrato in area prematuramente, in particolare proprio Egiluz, che non solo aveva giocato il pallone ma era stato decisivo nell'evitare ulteriori pericoli per la squadra di casa.
Il difensore del Mirandes è già in area quando parte il pallone: perché il rigore non è stato ripetuto, cosa dice la Regola 14
Eppure le immagini mostrano chiaramente Egiluz nella propria area di rigore al momento della battuta di Colombatto: allora perché il penalty non è stato ripetuto? Perché Egiluz, anzi tutti i calciatori del Mirandes, conoscevano bene la Regola 14, anche nelle sue interpretazioni non messe per iscritto: il momento in cui un giocatore entra in area viene considerato non quando invade l'area con il corpo – ovvero ne occupa lo spazio aereo – ma quando la calpesta. E le immagini mostrano altrettanto chiaramente come il difensore dei padroni di casa entri in area sì prima della battuta, ma spiccando un salto e dunque trovandosi ancora in volo quando il pallone lascia il dischetto.
Alessio Lisci, l'allenatore romano che sta facendo la storia al Mirandes
Alessio Lisci, 39enne allenatore romano del Mirandes, ha spiegato che il gesto era stato studiato, perché i suoi giocatori conoscevano la regola: "Anche se può sembrare uno scherzo, è stato studiato. In un ritiro, Hugo Rincon (l'esterno destro della squadra, ndr) ci ha chiesto se – qualora un giocatore avesse saltato – sarebbe stata considerata un'invasione dell'area di rigore. Lo abbiamo chiesto a Pucho (il delegato arbitrale del Mirandes, ex arbitro, ndr), che ci ha chiarito che se un giocatore salta, è permesso. Da allora, abbiamo detto ai giocatori di saltare. Unai lo ha fatto molto bene".

Un piccolo dettaglio che potrebbe fare tutta la differenza del mondo in vista del ritorno in casa dell'Oviedo, col preziosissimo 1-0 da difendere con le unghie e con i denti per coronare il sogno di giocare per la prima volta nella Liga: il Mirandes non ci è mai riuscito in quasi un secolo di storia, essendo stato fondato nel 1927.