Tudor fiducia a tempo, la Juventus gli concede altre sei partite mentre valuta le alternative

La Juventus si è impantanata. Tre vittorie nelle prime tre giornate di campionato avevano fatto alzare l'asticella, poi sono arrivati cinque pareggi tra campionato e Champions League, la sosta e la prima sconfitta stagionale, contro il Como. La classifica piange. Il divario con le prime non è enorme, nessuna squadra sta correndo, ma una serie di situazioni hanno portato in discussione Igor Tudor, che per ora non sembra rischiare l'esonero. Ma la sua è una conferma a tempo. Comolli attenderà fino alla pausa di novembre.
Le difficoltà della Juventus: non vince dal 13 settembre
Non è ancora il momento di ammainare la bandiera. Il campionato ha visto solo 7 giornate, e la distanza con la prima (il Milan) è di 4 punti. Però a guardare le ultime partite c'è più di un problema in casa Juventus, che non riesce a trovare la quadra. E quando è così in discussione ci finisce l'allenatore, che indubbiamente ha delle attenuanti, vedi l'infortunio di Bremer, ma che non è riuscito a dare né solidità in difesa né un gioco spumeggiante, con l'attacco che latita. Vlahovic non segna in campionato da agosto, David pure. Openda è un oggetto misterioso. Yildiz non può risolvere tutti i problemi. La vittoria manca da oltre un mese.

Tudor è in discussione: la Juventus gli dà tempo
Tudor, va da sé, è in discussione. Forse lo era già al momento della conferma, che non è stata limpidissima. Ora il tecnico croato inizia a sentire puzza di bruciato. Comolli, plenipotenziario della Juventus, è stato a colloquio con l'ex difensore e lo ha rasserenato. Non saranno decisive le partite con Real Madrid e Lazio. Ma le prossime sei saranno determinanti, invece sì. Perché dopo la sfida con la Lazio ci sarà il turno infrasettimanale, poi ancora campionato, Champions e ancora campionato. Si gioca ogni tre giorni e cambiare non è la cosa più semplice.
I possibili candidati alla panchina della Juventus
Dal post Como-Juventus si fanno una serie di nomi per l'eventuale successione di Igor Tudor. Nessuno è in pole position, perché le variabili sono troppi. Si parla di Luciano Spalletti, che per esperienza e curriculum ha un bel biglietto da visita così come Roberto Mancini, l'ex CT che aspetta il grande ritorno. Thiago Motta è sempre sotto contratto, ma non si è lasciato bene con tutto l'ambiente. Palladino è la soluzione alternativa. Mentre Comolli pare poter propendere verso un allenatore straniero, come l'ex Borussia Dortmund Terzic, finalista in Champions un anno e mezzo fa.