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Dani Alves dietro ad un traffico di magliette del Barcellona in carcere: le autografa una ad una

Da quando Dani Alves è rinchiuso nel carcere catalano di Brians 2, i funzionari della sicurezza hanno notato un crescente commercio molto particolare, che avrebbe portato fino a quadruplicare il numero di magliette del Barcellona che vengono introdotte in prigione, per uscire puntualmente firmate dall’ex calciatore.
A cura di Alessio Pediglieri
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Dani Alves è nel carcere catalano di Brians 2 oramai da oltre due mesi, da quando è stato accusato di aver abusato di una giovane ragazza in un locale notturno a fine anno. Una denuncia, testimonianze e prove circostanziali che lascino ben poco spazio ad altre interpretazioni e così l'ex calciatore è finito dietro alle sbarre dallo scorso 20 gennaio. E da quel momento in avanti, c'è chi ha approfittato della sua presenza in carcere, creando un cospicuo giro di affari.

La necessità aguzza l'ingegno e qualcuno tra i detenuti del carcere di Barcellona deve aver gioito quando ha saputo che tra i compagni di cella c'era anche un nome importante, conosciuto al mondo dello sport: il più titolato calciatore di ogni tempo, Dani Alves. l'ex campione brasiliano è infatti in attesa di essere giudicato per l'accusa di stupro e non ha mai ottenuto gli arresti domiciliari anche se la difesa ha cercato in tutte le maniere di farlo scarcerare. La paura è che possa lasciare la Spagna prima del processo.

Intanto si susseguono i drammi personali di Alves, con la notizia del divorzio richiesto dalla sua attuale moglie, la modella Joana Sanz, il suo disperato ultimo tentativo di tenerla con sè, i problemi che sta vivendo da detenuto e il rischio concreto di una condanna esemplare. Da diverse settimane, in aggiunta a ciò, si stanno intensificando anche notizie attorno alla sua persona che riguardano un aspetto decisamente particolare: un traffico di magliette da calcio che sarebbe aumentato tra i detenuti e l'esterno, proprio da quando Alves è in prigione.

I funzionari incaricati di controllare le entrate e le uscite dal carcere hanno infatti rilevato un movimento significativo attorno ad alcuni oggetti in particolare: delle magliette del Barcellona con uno scambio con l'esterno che si sarebbe addirittura quadruplicato. Cosa significa? Che all'interno del carcere di Brians si sarebbe sviluppato un commercio particolarmente legato ad Alves. Dopo diverse indagini si è scoperto che un detenuto – che ha ottenuto il permesso di muoversi all'interno del carcere e visitare tutti i moduli per svolgere servizi socialmente utili – ha iniziato ad occuparsi quasi esclusivamente del ritiro delle magliette del Barcellona che le famiglie regalano di solito ai parenti detenuti.

Questo prigioniero è incaricato di portare tutta la merce che entra in carcere nei vari reparti, con le magliette che puntualmente sono recapitate al modulo 13 di Brians 2. Dove c'è proprio Dani Alves: l'ex calciatore le autografa una ad una. Poi vengono restituite al detenuto che ha mobilità in tutto il carcere e le restituisce ai detenuti degli altri moduli, che li riportano fuori dal carcere per regalarle ai figli, ai parenti e agli amici. Il tutto dietro compenso, perché il traffico delle maglie autografate non è gratis ed esige uno scambio che spesso va da alcuni favoritismi da ottenere dietro alle sbarre a commissioni più concrete, come steche di sigarette, alcoolici o altri prodotti difficilmente reperibili in prigione. Un vero e proprio giro d'affari a tutti gli effetti, approfittando della presenza della star del momento: Dani Alves.

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