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Tra Pirlo e lo spogliatoio della Juventus malumori e incomprensioni

Dopo il ko contro il Benevento sono ritornate le voci di possibili frizioni tra lo spogliatoio e Andrea Pirlo. Già in passato si era parlato di un silenzioso malcontento diffuso ma oggi è tutto aggravato dai risultati e dal rendimento negativi. Contestando un approccio e una leadership che mai si è vista realmente in campo e negli allenamenti.
A cura di Alessio Pediglieri
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"A Pirlo manca l'esperienza, che è un valore aggiunto. Nei primi mesi di Juventus si è dovuto inventare". Nessuna condanna, ma le parole di Max Allegri – uno che di campo e panchina ne capisce eccome – appaiono quasi una sentenza soprattutto di fronte al cammino della Juve in questa stagione targata Andrea Pirlo. Che se non è sotto processo, poco manca tra manifesti malumori della tifoseria per i pochi risultati positivi e voci sempre più ricorrenti di frizioni e incomprensioni tra tecnico e squadra.

Se sui social lo scontento generale è figlio soprattutto del momento, scandito dall'improvviso quanto inopportuno ko interno contro il Benevento di Pippo Inzaghi, le voci di possibili malumori in seno alla squadra non sono una totale novità in questa stagione. Erano già ricorrenti alla soglia della pausa invernale, poco prima dello stop natalizio, sono tornati a tamburo battente in queste ultime ore. Già nei mesi scorsi erano emersi dubbi dallo spogliatoio su metodi e l'approccio tattico del neo allenatore.

Pirlo in panchina non si è mai snaturato: chi lo avrebbe voluto vedere cambiato, a bordo campo, è rimasto deluso. Di poche parole, fin troppe. Con un atteggiamento apparentemente distaccato e remissivo. Un approccio alle partite che non convince, risultati alla mano. Da qui, la sensazione all'esterno di non trasmettere nei momenti che contato quella grinta che serve per spronare i giocatori a dare tutto e le voci che dicono che, dall'interno, si pensi probabilmente lo stesso.

Dopo la disfatta contro il Benevento, Andrea Pirlo analizzando la sconfitta ha nuovamente sottolineato i demeriti dei giocatori in campo, motivo principale del brutto risultato. Un'analisi  ma soprattutto un approccio comunicativo che non è piaciuto in generale alla squadra. Nonostante il legame sia ancora saldo con i senatori che difendono il suo operato e i suoi modi, il feeling di Pirlo con il resto del gruppo non è mai stato ai massimi livelli.

"E' inutile raccontarci storie se poi non si ha la volontà di perseguire gli obiettivi in campo". Il riassunto dell'analisi post Benevento è racchiusa in questa frase di Pirlo, cui viene contestata un'assenza di confronto reale nello spogliatoio, per la sensazione sempre più diffusa che non abbia saputo ritagliarsi un ruolo di primo piano nella gestione di allenamenti e durante le partite. Le figure di alcuni suoi  collaboratori sono preminenti e a volte emergono più della sua.

Anche in momenti concitati a partita in corso non è sempre Pirlo a dare indicazioni, e questo atteggiamento, alla lunga pesa sulla sua reale ‘presenza' in seno alla squadra. Senza dimenticare che anche all'interno del suo staff ci sarebbero problemi: Baronio e Gagliardi sembrano condividere le scelte di Pirlo più di Tudor, che ultimamente appare maggiormente defilato rispetto a inizio stagione.

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