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Spalletti risponde alle critiche sul Napoli, nessun giro di parole: “Si sono avventati sulla preda”

Luciano Spalletti si gode il suo Napoli e si toglie qualche sassolino dalle scarpe per le critiche ricevute dopo la sconfitta con la Lazio.
A cura di Vito Lamorte
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Luciano Spalletti si gode il suo Napoli e si toglie qualche sassolino dalle scarpe dopo il successo contro l'Atalanta. Il tecnico e i suoi ragazzi erano stati bersaglio di qualche critica dopo la sconfitta casalinga con la Lazio, la seconda in campionato e la terza in stagione se comprendiamo anche la Champions League.

L'allenatore azzurro ai microfoni di DAZN ha voluto sottolineare questa cosa senza troppi giri di parole: "Ci siamo divertiti in settimana perché, dopo 20 partite che non perdevamo, alla prima partita che abbiamo perso come si sono avventati sulla preda è una roba incredibile". 

Al termine della partita vinta contro la Dea, Spalletti ha dichiarato: "Kvaratskhelia ha una qualità nell'uno contro uno importante. Se gli giri le spalle, poi sei ‘morto'. La qualità della finalizzazione è tanta roba. Sono partite di grandissimo livello. L'Atalanta ha giocato benissimo, ci ha creato difficoltà nei duelli. Il fatto di far gol e vincere questa partita per la squadra è importantissimo, venivamo da una sconfitta. Abbiamo reagito da grande squadra. Se lo meritano i calciatori, hanno fatto una grande partita".

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Elogio particolare alla partita di Kim e alle sue grandi potenzialità: "Fa venti cose incredibili in una partita, per me è davvero il centrale più forte del mondo. Quando parte con la palla e decide di partire palla al piede, porta la palla nell'area avversaria in 5″. Sta benissimo, gli ho detto di non inventarsi nulla perché domani mattina si allena (ride, ndr)".

Infine l'allenatore del Napoli ha concluso parlando del gioco della squadra e del modo in cui i suoi calciatori permettono di fare questo tipo di calcio: "Quando decidi di accettare il Napoli, arrivi a conoscere la storia e il sentimento che la gente ha per questa squadra. Con un pubblico così è chiaro che devi osare un po', qualche immaginazione bisogna averla di dove vuoi andare. Qui non si accontentano di arrivare terzi, bisogna vincere. Le riaggressioni quando perdiamo palla sono la cosa fondamentale per coinvolgere lo stadio in un'atmosfera speciale. Non ci piace abbassarci, tutti siamo convinti di fare un calcio offensivo e moderno, di tenere palla anche se ci pressano. Quando hai gente come Anguissa (tornato ad alti livelli), Lobotka, Di Lorenzo, diventa tutto più facile. Tutti desideriamo ‘quello', faremo di tutto, ma di mezzo ci sono partite che bisogna giocare e dove avere forza caratteriale".

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