3.214 CONDIVISIONI

Sossio Aruta fa un gol stupendo, poi si sfoga: “I difensori in campo mi deridono per Uomini e Donne”

Sossio Aruta è andato subito a segno all’esordio con la sua nuova squadra, il Qualiano: un gol da attaccante di gran classe. A quasi 52 anni il Re Leone non si arrende, ma gli avversari lo insultano e deridono. Lui si sfoga: “Che tristezza questi giocatori di oggi, sono la rovina del calcio, presuntuosi e scarsi”.
A cura di Paolo Fiorenza
3.214 CONDIVISIONI
Immagine

Sossio Aruta è tornato e fa ancora la differenza con gli scarpini ai piedi a quasi 52 anni (li compirà il prossimo 19 dicembre). L'immortale bomber stabiese, il Re Leone che ha segnato valanghe di gol in ogni categoria del calcio italiano tranne la Serie A, ha trovato squadra a inizio novembre accasandosi al Qualiano in Prima categoria. L'obiettivo è arrivare a quota 400 reti segnate in carriera: "Me ne mancano 20", aveva detto il giorno dell'annuncio da parte del club campano.

Quei 20 sono diventati 19, visto che al suo esordio col Qualiano – subentrato dalla panchina contro il Tre Torri San Marcellino – Aruta ha subìto timbrato il cartellino, realizzando un gol bellissimo da cannoniere di razza qual è. Sossio ha rubato palla ad un difensore al limite dell'area avversaria, poi ha fatto qualche passo palla al piede e dopo aver visto il portiere fuori dai pali lo ha scavalcato con un delizioso scavino che ha baciato la parte inferiore della traversa e poi è rimbalzato oltre la linea di porta.

L'esultanza è stata incontenibile, con i compagni tutti ad abbracciare l'iconico attaccante. Un momento che Aruta aspettava da mesi e che sembrava non voler arrivare, visto che in precedenza si era fatto ribattere un calcio di rigore dal portiere. Il calcio dunque ha ancora una volta allungato la mano verso un suo figliolo che più volte negli ultimi anni aveva lanciato appelli per denunciare le difficoltà in cui versava: "Non so dove sbattere la testa, continuo a vendere la frutta al supermercato ma non posso sopravvivere così – aveva detto qualche tempo fa, dopo che i riflettori della televisione si erano spenti – Vorrei continuare a lavorare nel mondo del calcio come allenatore, ma è tutto fermo".

Sossio Aruta con la moglie Ursula Bennardo, conosciuta a Uomini e Donne
Sossio Aruta con la moglie Ursula Bennardo, conosciuta a Uomini e Donne

L'ultima richiesta di aiuto era stata ad inizio luglio, con un videomessaggio in cui esibiva la sua tessera di allenatore e si diceva disposto a spostarsi anche in altre zone d'Italia pur di lavorare. "Ho provato in modo professionale attraverso addetti ai lavori, conoscenze e amici, ma purtroppo ancora nulla… le tento tutte, mai dire mai nella vita", aveva detto a corredo dell'appello via social che invitava a far circolare. Aruta non ha trovato una panchina, ma il calcio comunque non gli ha voltato le spalle ed il Qualiano adesso gli dà un'altra possibilità.

Ne è passato di tempo da quella stagione 1988-89, quando cominciò a giocare col Sant'Antonio Abate: in mezzo ci sono stati decenni di gol in quantità industriale ed anche l'effimera gloria delle tante apparizioni televisive nei reality, da ‘Campioni' a ‘Temptation Island VIP' e ‘Grande Fratello VIP ‘, e soprattutto il ruolo di tronista a ‘Uomini e Donne'. Anni di fama e lustrini, anni di vita vissuta a mille all'ora: "Da single ho condotto una vita molto agiata. Non mi sono negato nulla, comprai anche due case. Macchine, serate, locali, fidanzate, regali", aveva raccontato dopo che era tutto finito ed aveva sposato la sua Ursula, che gli aveva poi dato la piccola Bianca.

Adesso quel passato appare lontanissimo, c'è da stringere i denti e battagliare sui campi dei dilettanti. Lo spirito combattivo non manca di certo al Re Leone, che in un post su Instagram festeggia la sua prima rete segnata col Qualiano e poi si sfoga denunciando le bassezze cui ricorrono i giocatori avversari per colpirlo sul piano personale: "Non sono mai stato un campione, ma sicuramente il mio cuore e la mia passione è più grande di tanti campioni. A 52 vorrei essere solo un esempio per tanti giovani, non bisogna mai mollare. In primis lo dico ai miei figli entrambi calciatori, mi dispiace che ancora oggi alla soglia dei 52 anni vengo offeso, insultato e provocato dai difensori e non solo, deriso per Uomini e Donne e il Grande Fratello e bla bla… peccato che ho una carriera alle spalle di 46 anni fatta di tante soddisfazioni, ho giocato ovunque tranne in Serie A, ho fatto gol ovunque, 381 per l'esattezza… ho fatto gioire tanti tifosi… ho fatto esplodere curve e stadi per le mie gesta… che tristezza questi giocatori di oggi… sono la rovina del calcio, presuntuosi e scarsi allo stesso tempo… continuerò ad essere protagonista della mia vita, voi spettatori della vita altrui".

3.214 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views