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Shevchenko regge più di un’ora l’urto della Roma, poi abdica davanti alle prodezze di Afena Gyan

La Roma passa al Ferraris 2-0 contro un Genoa che regge 70 minuti e poi crolla. Merito delle giocate vincenti del classe 2003, Afena Gyan decisivo con una doppietta.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Genoa di Shevchenko debutta con una sconfitta davanti al proprio pubblico: la Roma passa al Ferraris 2-0 nei minuti finali di un match in cui i padroni di casa hanno pensato più a difendersi e conservare il pareggio che ad osare. Frutto di una squadra falcidiata dalle tante assenze e da un avversario di qualità superiore manifesta. Eppure, la tattica di Sheva ha funzionato per 70 minuti, prima dello show di Afena Gyan, classe 2003 e autore di una doppietta straordinaria.

Shevchenko debutta davanti al proprio pubblico e lo fa contro un vecchio nemico/amico, Josè Mourinho. Il tempo per poter lavorare nel dopo Ballardini non è stato molto ma l'ex stella ucraina ha provato sin da subito a plasmare una squadra a propria immagine e somiglianza: malgrado le tante assenze, due punte di ruolo dal 1′ minuto, a testa alta contro una Roma tecnicamente superiore. L'andamento del primo tempo però, ha visto il Genoa proporre una gara di contenimento: al di là dei buoni propositi non c'è mai stato un reale tentativo di affondare nella difesa giallorossa.

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La Roma ha preso da subito possesso del campo e della palla (con un 61% di gestione) andando appena ha potuto al tiro, impegnando Sirigu e la difesa rossoblù. C'è stata anche l'occasione del vantaggi con un gran tiro dal limite di Mkhitaryan che colpisce Abraham e sorprende l'estremo del Genoa. Ma per Irrati è tutto da annullare: il check con il VAR evidenzia un tocco con il braccio da parte del giocatore francese. Malgrado lo 0-0, la Roma insiste con il proprio gioco e mette alle corde il Genoa.

Il ‘Grifone' regge un tempo anche per gli errori sottoporta dei giallorossi tra cui spicca quello dell'ex di turno, Eldor Shomurodov che al 29′ spreca una ghiotta occasione per portare la Roma in vantaggio: El Shaarawy (altro ex di lusso) fa tutto alla perfezione e libera il compagno a due metri dalla porta. La conclusione è però maldestra: palla oltre la traversa a porta praticamente vuota. Mourinho si dispera in panchina, l'ansia sale e la Roma non trova la rete della tranquillità andando a riposo con uno 0-0 stretto e che non accontenta.

Anche nella ripresa, il ‘muro' innalzato da Shevchenko a difesa del risultato tiene l'urto giallorosso. La Roma si affatica, crea ma spreca tutto il possibile per uno 0-0 che non accenna a smuoversi. Anzi, è proprio la squadra di Mourinho a tremare a metà secondo tempo quando Sturaro sfiora l'incredibile vantaggio, ‘stoppato' sulla linea di porta. Un'occasione –  l'unica concreta – d'oro per i rossoblù che subito dopo subiscono il ko.

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Mourinho mescola le carte, inserisce in campo il giovane Afena-Gyan per l'inconcludente Shomurodov e viene subito ripagato: sei minuti appena e il classe 2003 sfrutta al meglio il passaggio di Mkhitaryan con un diagonale rasoterra perfetto che infila l'incolpevole Sirigu. Il segnale della resa per il Genoa di Sheva, che ha retto per 70 minuti ma che nulla può più tra stanchezza e morale a pezzi. E così al 90′ arriva anche il 2-0, sempre per opera del classe 2003.

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