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Sergio Ramos annuncia l’addio alla Spagna e attacca il nuovo CT: “Ha deciso lui, meritavo altro”

Sergio Ramos ha annunciato l’addio alla nazionale spagnola e ha attaccato Luis de la Fuente, spiegando che la decisione è stata presa dal CT e non da lui: “Modric, Messi, Pepe… Esempi di meritocrazia, per me non sarà così”.
A cura di Vito Lamorte
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Sergio Ramos ha annunciato ufficialmente l'addio alla nazionale spagnola. Il difensore classe 1986 ha reso nota questa notizia attraverso un lungo comunicato diffuso sui suoi canali social e ha usato parole molto dure nei confronti del nuovo CT della Roja, Luis de la Fuente, che gli ha detto di non contare su di lui per il suo corso: "Questa mattina ho ricevuto una telefonata dall'attuale ct, che mi ha detto che non conta e che non conterà più su di me, indipendentemente dal livello che posso dimostrare o da come proseguirà la mia carriera sportiva".

Il calciatore del Paris Saint-Germain ha collezionato 180 presenze con la sua nazionale tra il 2005 e il 2021 ed è il giocatore che ha vestito più volte la camiseta della sua selezione. L'ultima apparizione è datata 31 marzo 2021, in una sfida contro il Kosovo valida per le qualificazioni ai Mondiali in Qatar e vinta per 3-1. Con la Spagna ha vinto due volte l'Europeo, nel 2008 e nel 2012; e il Mondiale del 2010 in Sudafrica.

Sergio Ramos ha usato parole molto dure in merito alla decisione di non convocarlo più del nuovo CT della nazionale spagnola: "Con grande rammarico è la fine di un percorso che speravo fosse più lungo e che mi lasciasse un sapore migliore in bocca, pari a quello di tutti i successi che abbiamo ottenuto. Credo umilmente che questo percorso meritasse di finire per decisione personale o perché le mie prestazioni non fossero state all'altezza di quanto meriterebbe la nostra nazionale, non per l'età o per altri motivi che ho sentito. Perché essere giovani o meno giovani non è un pregio o un difetto, è solo una caratteristica temporanea che non è necessariamente correlata alle prestazioni o alle capacità. Guardo con ammirazione e invidia Modric, Messi, Pepe… L'essenza, la tradizione, i valori, la meritocrazia e la giustizia nel calcio. Purtroppo per me non sarà così, perché il calcio non è sempre giusto e il calcio non è mai solo calcio. Per tutto questo, prendo questa notizia con questa tristezza, una tristezza che voglio condividere con voi, ma la prendo anche a testa alta e con molta gratitudine per tutti questi anni e per tutto il vostro sostegno".

Il calciatore andaluso ha chiuso così il suo post sui social: "Porto con me ricordi indelebili, tutti i titoli per i quali abbiamo lottato e festeggiato insieme, e l'enorme orgoglio di essere il giocatore spagnolo con più presenze. Questo stemma, questa maglia e questi tifosi, tutti voi, mi hanno reso felice. Continuerò a tifare il mio Paese da casa con l'emozione del privilegiato che ha saputo rappresentarlo con orgoglio 180 volte. Grazie di cuore a tutti voi che avete sempre creduto in me!".

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