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Scommette 13 volte sulla sconfitta della sua squadra ma viene salvato: “È dipendente dal gioco”

Pubblicate le motivazioni della sentenza sulla squalifica di Ivan Toney: è stato fermato solo per 8 mesi perché gli è stata diagnosticata una forma patologica di dipendenza da gioco.
A cura di Maurizio De Santis
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Il calciatore puntava in maniera compulsiva anche sulle sconfitte della sua squadra.
Il calciatore puntava in maniera compulsiva anche sulle sconfitte della sua squadra.

Ivan Toney scommetteva su tutto. Sulle sconfitte della propria squadra, su se stesso che avrebbe segnato o meno. Vedeva le quote e piazzava la giocata senza temere alea, ma per non lasciare traccia dell'azzardo si serviva di prestanome movimentando flussi di denaro sui loro conti.

Credeva che questo semplice espediente bastasse per essere al sicuro nel caso ci fosse stata un'indagine. E invece l'attaccante del Brentford (20 gol in stagione) e della nazionale inglese è stato pescato con le mani nella marmellata. Se ha evitato una squalifica più severa di 15 mesi (gliene sono stati inflitti solo 8) è perché, a prescindere dalla collaborazione offerta (ha ammesso 232 violazioni delle regole), gli è stata diagnosticata una forma patologica di dipendenza da gioco.

Ecco perché la Commissione che ha presa in esame il suo caso ha parzialmente emendato il provvedimento disciplinare limitando la sospensione fino a gennaio 2024 anche in virtù della relativa giovinezza quando ha commesso quei reati (aveva una ventina d'anni), della buona condotta fuori dal campo e del sincero pentimento per le azioni commesse. È tutto contenuto nelle motivazioni della sentenza pubblicate in queste ore, il quadro che se ne ricava è impressionante considerata anche la cadenza compulsiva delle giocate.

Ivan Toney è stato squalificato per 8 mesi in seguito a 232 violazioni.
Ivan Toney è stato squalificato per 8 mesi in seguito a 232 violazioni.

Tra agosto 2017 e marzo 2018 ha puntato per 13 volte sulla sconfitta del proprio club, sebbene non abbia giocato in nessuna delle partite incriminate. Di queste 13 scommesse, ben 11 erano sui ko del Newcastle (ma in quel periodo era in prestito) mentre le altre 2 riguardavano il Wigan (club di cui allora indossava la maglia).

Un dettaglio lo ha salvato, non era in squadra né era stato convocato. Particolare che gli ha permesso di evitare l'accusa (tentativo di truccare gli incontri) e punizioni più gravi. "Non ci sono prove che abbia fatto – si legge nella nota ufficiale -, o fosse in grado di influenzare, la sua squadra perché perdesse quando ha scommesso contro". Nel novero delle puntate ce n'erano anche 16 sulla sua squadra vincente, altre 15 piazzate su se stesso a segno in 9 partite diverse (con le giocate fatte in un momento in cui non era ancora chiaro che sarebbe stato convocato per i match).

L'attaccante ha visto emendata la pena perché gli è stata diagnosticata una dipendenza da gioco.
L'attaccante ha visto emendata la pena perché gli è stata diagnosticata una dipendenza da gioco.

"Il club farà tutto il possibile per fornire supporto a Ivan e alla sua famiglia per affrontare le questioni sollevate in questo caso", ha fatto sapere il Brentford in un comunicato anche alla luce delle dichiarazioni dello specialista che ha assistito all'udienza di Toney e hanno un avuto un peso determinante sulla decisione presa nei suoi confronti. "La mancanza di controllo che il giocatore ha nei confronti del gioco d'azzardo è chiaramente un riflesso della sua dipendenza".

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