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Scena surreale in campo, un tifoso si sostituisce al VAR: l’arbitro cambia idea sul gol

Incredibile episodio in Serbia dove davanti alle proteste per una rete in fuorigioco, l’arbitro ha fatto una scelta unica: affidarsi allo smartphone di un tifoso su cui visionare il video incriminato.
A cura di Alessio Pediglieri
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Nell'era del VAR, della Goal Technology e del fuorigioco semi-automatico, c'è ancora chi si affida a strumenti, per così dire, più spartani e lo fa senza remore né indecisioni, rivalutando le proprie decisioni direttamente in campo. Un incredibile episodio è andato in scena nelle serie minori del campionato serbo, dove il direttore di gara ha prima convalidato un gol per poi annullarlo, attraverso l'aiuto "tecnologico" di uno spettatore.

Una scena mai vista prima nel mondo del calcio e per questo diventata subito virale attraverso i social network che si sono scatenati con sarcastici commenti. In un momento storico in cui la moviola sta facendo discutere e arrabbiare migliaia di tifosi e di società: in Italia è ancora cocente la feroce discussione attorno all'incredibile errore di Juventus-Salernitana tra immagini non viste e spiegazioni che hanno lasciato un profondo solco nella gestione della tecnologia. In Inghilterra è ancora fresca la polemica sull'utilizzo del VAR, osteggiato da molti, e che sta facendo franare l'intero assetto arbitrale.

Discussioni e dibattiti figli dell'era moderna, quella che va a pari passo con l'avanzamento tecnologico che dovrebbe permettere una migliore fruizione degli eventi sportivi. Ma laddove le innovazioni non arrivano, sui campi delle serie minori del calcio internazionale, come ci si adatta? La risposta è arrivata da un arbitro serbo che durante una partita di terza fascia si è ritrovato a dover decidere su un gol contestato, inizialmente annullato per fuorigioco.

Senza la possibilità di avvalersi di moviole in tempo reale o, tanto meno, dell'avviso del fuorigioco semi-automatico, davanti alle reiterate proteste dei giocatori che hanno subito la rete e dei loro tifosi, il direttore di gara si è avvicinato verso le tribune e ha accolto la richiesta di uno spettatore: riguardare tutto attraverso il suo telefonino che aveva ripreso l'azione incriminata.

Risultato? Il direttore di gara ha visto il filmato, circondato da altri giocatori con cui ha acceso anche un veloce confronto,  e poi si è portato con sè il cellulare su cui c'era il video, studiando ulteriormente il filmato. Una scena che si vede nei campi di tutti i principali campionati nazionali, con il direttore di gara che si rivolge al monitor a bordo campo per visionare i momenti cruciali per la decisione finale. In questo caso, l'arbitro si sofferma sul video del cellulare, allontanando i giocatori attorno a sè e prendendosi tutto il tempo di vedere e rivedere il replay. Fino alla decisione conclusiva: cambiare la propria idea iniziale e annullare il gol, il fuorigioco c'era.

Una scena surreale, per alcuni versi esilarante perché davvero borderline davanti a tutto ciò che sta accadendo nel mondo del calcio dei professionisti dove è proprio il VAR e il suo utilizzo a dettare le polemiche più accese. Quando l'arbitro, dopo aver visto e rivisto il video toglie la rete ingiustamente data, scene di giubilo scattano in campo e in tribuna per la decisione presa. Alla fine di tutto non si sa che fine abbia fatto il cellulare che si è trasformato in un istante in una vera e propria sala VAR, ma c'è da credere che se ciò fosse accaduto con qualche smartphone presente all'Allianz Arena che ha ripreso la posizione di Candreva, tutto quanto accaduto in Juve-Salernitana si sarebbe risolto in pochissimi secondi.

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